Nordio attacca un magistrato: “Critica i miei errori, non escludo valutazioni”

Lug 19, 2025 - 13:30
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Nordio attacca un magistrato: “Critica i miei errori, non escludo valutazioni”

Carlo Nordio replica a un magistrato che qualche giorno fa aveva criticato la sua gestione del caso Almasri. La persona in questione è Raffaele Piccirillo, giudice della Cassazione, che aveva espresso la sua opinione durante un’intervista a Repubblica.

“Per certi aspetti lei si è tenuto basso nell’elencare queste anomalie”, ha detto il Guardasigilli alla IV edizione di ‘Parlate di mafia’ a Roma, commentando l’intervento del giornalista Tommaso Cerno che ha affermato: “Si comincia a votare la separazione delle carriere e torna fuori il caso Almasri, poi si vota il Csm e torna il processo Open Arms”.

“L’altro giorno – prosegue Nordio – c’è stato un intervento di un magistrato in servizio che si è permesso di indicare tutti gli errori che aveva fatto il ministro sul caso Almasri. Per carità, ammesso che io possa aver fatto mille errori e anche di più sul caso Almasri, ma che un magistrato in servizio si permetta di censurare su un giornale le cose che ho fatto, in qualsiasi Paese al mondo avrebbero chiamato gli infermieri”.

“Perché noi non lo facciamo? Innanzitutto, sarà e potrebbe essere oggetto di valutazione. Ma valutazione di che? Tutti questi precedenti che abbiamo avuto sono finiti nella giurisdizione domestica del Csm, che è composta da persone che sono elette da quelle che devono essere giudicate. Per questo hanno paura e per questo la faremo”.

Nordio: “Magistrato ha offeso imparzialità Tribunale ministri”

“Io sono perplesso di questo sdegno” dell’Anm dopo le parole pronunciate oggi sul caso Almasri. “Si tratta di un magistrato in servizio presso una Procura generale che ha dato dei giudizi di merito sul mio comportamento in un episodio che, in questo momento, è sotto indagine presso il Tribunale dei ministri. E, quindi, non ha offeso tanto me, ha offeso l’imparzialità del Tribunale dei ministri che su questo punto deve giudicare”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un’intervista al Tg1 è tornato sulla vicenda.

Anm: “Sdegno e viva preoccupazione per le parole di Nordio”

“Esprimiamo sdegno e viva preoccupazione per le dichiarazioni rese dal ministro della Giustizia Carlo Nordio in occasione della manifestazione ‘Parlate di mafia’. Che il titolare del dicastero della Giustizia possa ritenere che l’espressione pubblica del pensiero di un magistrato in servizio meriti l’intervento degli ‘infermieri’ o diventi oggetto di valutazione disciplinare rappresenta un fatto grave, incompatibile con i principi fondamentali di uno Stato di diritto. La libertà di manifestazione del pensiero è garantita dalla Costituzione. Purtroppo, da parte del ministro, si registra un uso ricorrente della minaccia disciplinare, evocata come uno strumento di pressione e intimidazione nei confronti di decisioni sgradite o legittime critiche”. Così la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati in una nota.

“Criticare non significa offendere, e dissentire non equivale a mancare di rispetto”, prosegue la nota. “La libertà di espressione non può essere compressa né svilita attraverso prospettive di riforma che assumono il volto della ritorsione o attraverso un improprio ricorso agli strumenti disciplinari. La critica, anche aspra, alle decisioni ministeriali non può essere scambiata per lesa maestà. Le parole del ministro confermano, purtroppo, ciò che l’ANM denuncia da tempo: il vero obiettivo della riforma sembra essere quello di intimidire, indebolire e infine ridurre al silenzio la magistratura. Siamo stati, e restiamo, disponibili al confronto. Ma non possiamo accettare che ci venga imposto il silenzio”, conclude la Giunta. 

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Redazione Redazione Eventi e News