Nuovo Codice della Strada, mazzata per NCC abusivi: fino a 8mila euro di multa

Maggio 7, 2025 - 18:30
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Nuovo Codice della Strada, mazzata per NCC abusivi: fino a 8mila euro di multa

lentepubblica.it

Entra in vigore all’interno del Nuovo Codice della Strada un giro di vite per contrastare l’uso dei veicoli abusivi destinati al noleggio con conducente (NCC) e per rafforzare la disciplina che regola sia questo servizio sia l’attività dei taxi.


Le nuove disposizioni, introdotte dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 (legge n. 193/2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 295/2024), intervengono con modifiche sostanziali agli articoli 85 e 86 del Codice della Strada. L’obiettivo: colpire con maggior forza i comportamenti scorretti e tutelare chi opera nel rispetto delle regole.

Sanzioni più dure nel Nuovo Codice della Strada per chi esercita abusivamente l’attività di NCC

Chi utilizza un veicolo per svolgere un servizio di NCC senza che il mezzo sia destinato a tale uso, o chi, pur possedendo regolare autorizzazione, non osserva le prescrizioni imposte dalla normativa o le condizioni specifiche previste nel proprio titolo autorizzativo, sarà soggetto a multe molto più elevate rispetto al passato.

In particolare, è prevista una sanzione amministrativa che va da un minimo di 1.812 euro a un massimo di 7.249 euro. L’importo sale se il veicolo impiegato è un autobus, con una forbice compresa tra 1.998 e 7.993 euro. Ma le novità non si fermano alla parte pecuniaria: ai trasgressori saranno applicate anche misure di tipo accessorio, tra cui la confisca del mezzo utilizzato per il servizio irregolare e la sospensione della patente di guida, che potrà durare da quattro a dodici mesi.

Sotto osservazione anche chi opera con autorizzazione ma viola le regole

Le modifiche al Codice della Strada non colpiscono solo chi esercita l’attività senza i necessari permessi. Anche coloro che sono in possesso di una regolare autorizzazione, ma non rispettano le condizioni previste dal titolo o le norme di settore, rischiano sanzioni. In questi casi, la multa sarà più contenuta rispetto a quella prevista per l’attività totalmente abusiva, ma comunque significativa: da 86 a 338 euro.

A questa sanzione si aggiunge anche una penalizzazione di tipo documentale: verranno ritirati sia la carta di circolazione del veicolo che l’autorizzazione al servizio. Si tratta di un provvedimento che mira a impedire l’immediata prosecuzione dell’attività, bloccando di fatto l’uso del mezzo fino al completo accertamento della regolarità.

Obiettivo legalità e concorrenza leale nel settore

L’intervento normativo si inserisce nel più ampio quadro della riforma per la promozione della concorrenza e per il rafforzamento del rispetto delle regole nel mercato dei trasporti. Il legislatore ha scelto di rivedere le sanzioni previste per chi viola le disposizioni della legge n. 21 del 1992, normativa di riferimento per l’esercizio dei servizi di trasporto non di linea, come appunto il noleggio con conducente e il servizio taxi.

Negli ultimi anni, infatti, il settore ha vissuto una fase di forte trasformazione, con l’ingresso di nuovi operatori e l’aumento dell’utilizzo delle piattaforme digitali per la prenotazione di corse. Questa evoluzione, se da un lato ha facilitato l’accesso ai servizi per i cittadini, dall’altro ha anche generato fenomeni di concorrenza sleale e pratiche elusive, spesso difficili da controllare. Proprio per contrastare queste derive, il nuovo pacchetto sanzionatorio punta a rendere più efficace il sistema dei controlli, disincentivando comportamenti irregolari grazie all’inasprimento delle conseguenze economiche e operative.

Confisca e sospensione: strumenti di contrasto più incisivi

L’introduzione della confisca obbligatoria del veicolo e della sospensione della patente segna un punto di svolta rispetto al passato, in cui le sanzioni pecuniarie da sole spesso non erano sufficienti a dissuadere chi operava al di fuori del quadro normativo. Questi strumenti, già utilizzati in altri ambiti del diritto della circolazione, assumono ora un ruolo centrale anche nella disciplina del trasporto pubblico non di linea.

Confiscare il mezzo utilizzato illegalmente non solo interrompe immediatamente l’attività abusiva, ma costituisce anche una perdita concreta per chi ha investito nel veicolo stesso per svolgere l’attività. Allo stesso modo, sospendere la patente di guida impedisce al conducente di proseguire l’attività, anche con altri mezzi o sotto altra veste, rafforzando la portata deterrente della norma.

Verso una maggiore responsabilizzazione degli operatori

Con le nuove regole, viene richiesto un livello di attenzione maggiore a tutti gli operatori del settore. Chi gestisce un servizio NCC dovrà assicurarsi che ogni aspetto della propria attività sia conforme alle norme, dalle caratteristiche tecniche del veicolo alle modalità di esecuzione del servizio, fino alla documentazione amministrativa.

La stretta normativa riguarda anche i titolari di licenze taxi, per i quali valgono obblighi specifici e sanzioni in caso di mancato rispetto delle disposizioni. La logica del provvedimento è chiara: assicurare che la concorrenza tra operatori avvenga in modo corretto, senza vantaggi indebiti per chi decide di eludere le regole.

Un passo avanti nella regolamentazione del trasporto pubblico non di linea

Con questo intervento, il legislatore intende lanciare un messaggio preciso: il rispetto delle regole non è un’opzione, ma un requisito fondamentale per operare nel mercato. Solo con un quadro sanzionatorio efficace e proporzionato è possibile salvaguardare la qualità del servizio, garantire condizioni eque per tutti gli operatori e, soprattutto, tutelare i cittadini che si affidano ogni giorno a taxi e NCC per i propri spostamenti.

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