Pellegrini per Milano cercando Cristo

Lug 28, 2025 - 12:00
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Pellegrini per Milano cercando Cristo
Ragazzi di Annecy con le magliette “giubilari” della Diocesi di MilanoRagazzi di Annecy con le magliette “giubilari” della Diocesi di Milano

Se per il pellegrino la meta del viaggio è chiara, le tappe del cammino possono essere altrettanto importanti. Così in questi giorni la Diocesi di Milano sta ospitando giovani francesi, spagnoli e messicani, nel loro viaggio verso Roma per il Giubileo. Ci sono anche i ragazzi di Macapà (Brasile), accompagnati da don Davide Chiaramella, prete ambrosiano in questi anni missionario fidei donum nella diocesi sul Rio delle Amazzoni.

Pochi giorni a Milano e dintorni, tra una partita di calcio in oratorio e una visita per scoprire i luoghi alla radice della fede ambrosiana, dalle Basiliche di Sant’Ambrogio e di San Lorenzo fino al Duomo, con il suo Battistero di San Giovanni alle Fonti. A fare da guida i giovani della «Via della Bellezza», il gruppo promosso dalla Pastorale giovanile che si dedica all’annuncio della fede accompagnando nella visita delle più belle e preziose chiese della città.

Il gruppo messicano al Battistero di San Giovanni alle Fonti

Sulle orme di Frassati

A colpire, sul lato artistico, i pellegrini messicani la coerenza architettonica di Milano e la centralità della Cattedrale, «verso cui sembrano convergere tutte le vie della città», nota Estibaliz, ragazza di Città del Messico. I tempi sono serrati, e al termine del tour il gruppo è già in partenza verso un’altra meta. Senza neanche il tempo per uno spritz, come invocherebbero i loro coetanei della diocesi di Annecy, capoluogo dell’Alta Savoia. Per entrambi i gruppi, infatti, Milano fa da punto d’appoggio per altre tappe del pellegrinaggio verso Roma, a partire dai luoghi di Pier Giorgio Frassati. Un santo di riferimento, assicurano i giovani messicani, raccontando delle loro gite e della celebrazione dell’Eucaristia in montagna, nei dintorni di Città del Messico, proprio sull’esempio del giovane piemontese. Tappa quindi al Santuario di Oropa, ma anche alla vicina Pollone, il luogo natale di Frassati nel biellese.

Nome familiare, quello del beato, anche per i ragazzi di Annecy, per i quali sono consuete le Randonnées Frassati, escursioni in montagna che uniscono il cammino al ritiro spirituale. «È una figura accessibile, di cui possiamo capire la vita», ragiona uno dei giovani francesi, azzardando, per contrasto, un paragone tra la figura austera di Sant’Ambrogio e quella dello stesso Frassati. Visitando i luoghi del beato, infatti, i giovani di Annecy hanno conosciuto anche i lati più spensierati della sua storia di santità: dalle gite in montagna, appunto, alla “Compagnia dei tipi loschi”, come Frassati aveva ribattezzato il suo gruppo di amici nella fede. «Il suo esempio – osserva una ragazza – ci mostra che l’età (Frassati morì a soli 24 anni, ndr) non è un limite per essere santi».

I giovani messicani davanti a Sant’Ambrogio

Avvicinarsi alla santità

Non solo la voglia di viaggiare e di scoprire nuovi luoghi. È, in fondo, il desiderio di «godere di tutto in Cristo» la motivazione che porta al Giubileo anche i giovani di Città del Messico, riflette Sebastian, mentre ha appena terminato la visita al Castello Sforzesco. Una trentina i ragazzi del suo gruppo, circa centocinquanta quelli che arriveranno a Roma dalla capitale centroamericana. Ma, assicurano, tanti altri avrebbero desiderato esserci, e hanno affidato a loro le proprie intenzioni di preghiera. «Penso di parlare per molti – prosegue Sebastian -. La mia motivazione in questo Giubileo è avvicinarmi sempre più alla santità; cercare di più Cristo nella mia vita, attraverso il viaggio, gli amici, la vicinanza con le altre persone». Gli fa eco Estibaliz: «A differenza di altri viaggi qui c’è qualcosa di più dell’avventura. C’è il senso del nostro camminare, del pellegrinaggio. È un’esperienza intensa che accende la speranza della fede. Mi affascina che in questi giorni il mondo veda come noi credenti ci divertiamo e gioiamo mentre siamo qui per seguire Cristo».

La fede come stile di vita

Prima di ripartire verso Roma e la Porta Santa, però, per i giovani di Annecy c’è anche il tempo per un incontro con don Marco Fusi, responsabile diocesano della Pastorale giovanile, Sara (tra le guide della «Via della Bellezza») e Giovanni, in rappresentanza dei giovani ambrosiani. Tante le curiosità reciproche sull’esperienza di fede, a Milano così come nella diocesi dell’Alta Savoia. Tra le domande dei ragazzi francesi anche quella sul calo delle vocazioni; ma, ancor prima, quella sulla difficoltà di essere cristiani nello studio e nel lavoro, al di fuori quindi degli ambienti ecclesiali. Una domanda che don Marco raccoglie subito per ricordare come la fede non sia solo un vestito da indossare, ma debba, sempre più, diventare uno stile che dà forma alla vita. Ma è anche l’occasione per spiegare, in breve, il modello dell’oratorio, tipico della Chiesa ambrosiana; oppure le esperienze di vita comunitaria per i giovani, sempre più numerose in diocesi proprio per condividere in profondità la fede mentre si vive la quotidianità delle relazioni.

I giovani francesi durante l’incontro con don Marco Fusi

Poi si riparte, con un canto a darsi la carica. Immancabili gli ultimi selfies e lo scambio delle magliette del Giubileo: su quelle della diocesi ambrosiana, subito indossate dai giovani francesi, la scritta «Verso l’alto», il motto di Pier Giorgio Frassati.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia