Per la prima volta nell’ultimo decennio, l’Ue installerà meno pannelli solari rispetto all’anno precedente

Lug 26, 2025 - 18:30
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Per la prima volta nell’ultimo decennio, l’Ue installerà meno pannelli solari rispetto all’anno precedente

Per la prima volta da oltre un decennio, l’espansione dell’energia solare nell’Unione europea sta registrando un calo su base annuale. Secondo quanto riportato nell’analisi di metà anno di SolarPower Europe, infatti, l’Ue dovrebbe installare 64,2 GW di nuova capacità di energia solare nel 2025, con una diminuzione dell'1,4% rispetto ai 65,1 GW installati nel 2024. Questo calo segnerebbe la prima volta dal 2015 che la crescita del mercato solare europeo rallenta su base 12 mesi, creando una battuta d’arresto nella transizione dell’eurozona verso l’energia pulita.

Questa diminuzione arriva dopo che la crescita della capacità solare è aumentata con percentuali considerevoli negli ultimi anni, del 47% nel 2022 e del 51% nel 2023, anche se l’aumento aveva già subito un rallentamento al 3,3% lo scorso anno. Il rallentamento coincide con la riduzione dei sussidi per i pannelli solari sui tetti da parte di alcuni governi dell'Ue.

Stando alle previsioni di SolarPower Europe, le nuove installazioni che verranno registrate entro la fine di dicembre consentiranno comunque di raggiungere l'obiettivo di 400 GW di energia solare fissato dalla Commissione europea per il 2025 (la stima è di 402 GW). Per centrare il target del 2030 e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e competitività del continente, l'Europa deve però installare quasi 70 GW all'anno per il resto del decennio. E sono già due anni che l’Ue rimane sotto questa soglia.

Se proseguiamo su questi livelli e, soprattutto, se il calo registrato quest’anno fosse non un “incidente di percorso” ma una nuova tendenza che prende corpo, l’Ue non centrerà sicuramente i target fissati per il 2030. Una strategia che non conviene, e non solo per le ricadute ambientali: come l’Irena ha confermato pochi giorni fa, oggi il 91% dei progetti rinnovabili è economicamente più conveniente rispetto alle alternative fossili. Dries Acke, vice amministratore delegato di SolarPower Europe, ha dichiarato: «Il numero può sembrare piccolo, ma il significato è importante. Il declino del mercato, proprio quando il solare dovrebbe accelerare, merita l'attenzione dei leader dell'Ue. L'Europa ha bisogno di elettricità competitiva, sicurezza energetica e soluzioni per il clima. Il solare soddisfa tutte queste esigenze. Ora i responsabili politici devono definire i quadri normativi per l'elettrificazione, la flessibilità e l'accumulo di energia che guideranno il successo del solare per il resto del decennio».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia