Più potere all’ESMA e operatore unico di mercato, l’UE centralizza i mercati finanziari

Dicembre 5, 2025 - 00:09
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Più potere all’ESMA e operatore unico di mercato, l’UE centralizza i mercati finanziari

Bruxelles – L’unione degli investimenti si fa con decisioni UE e centralizzazione europea dei mercati finanziari. La Commissione europea mette sul tavolo quello che considera un elemento chiave di quel progetto utile a rilanciare la competitività a dodici stelle, con un impianto che supera gli Stati e le sue competenze. Lo fa con la proposta di convertire la direttiva sui sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli in regolamento. Vuol dire meno discrezionalità per i governi e più gestione a livello sovra-nazionale.

Ancora, per ciò che riguarda i mercati finanziari l’esecutivo comunitario prevede il trasferimento all’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) delle competenze di vigilanza diretta su importanti infrastrutture di mercato, come alcune sedi di negoziazione, le controparti centrali (intermediari), i depositari centrali di deposito (banche e banche centrali) e tutti i fornitori di servizi di criptovalute. Per l’ESMA previsto anche il rafforzamento del ruolo di coordinamento per il settore della gestione patrimoniale. “Dovremo aumentare le risorse di bilancio per ESMA”, sottolinea Maria Luís Albuquerque, commissaria per i Servizi Finanziari e l’Unione del Risparmio e degli Investimenti.

Troppi mercati nazionali, avanti con l’operatore di mercato unico

La Commissione europea considera il mercato unico ancora troppo frammentato. “Nonostante i recenti progressi, i mercati finanziari dell’UE rimangono notevolmente frammentati, piccoli e poco competitivi, perdendo potenziali economie di scala e guadagni di efficienza”, lamenta Albuquerque.

Numeri alla mano, nel 2024 la capitalizzazione di mercato delle borse valori ammontava al 73 per cento del Prodotto interno lordo dell’UE, rispetto al 270 per cento degli Stati Uniti. Ancora, all’interno dell’Unione europea gli strumenti finanziari sono negoziati in oltre 300 sedi di negoziazione, con 14 controparti centrali che forniscono servizi di compensazione e 32 depositari centrali di titoli (CSD) che offrono servizi di regolamento, inclusi 7 CSD gestiti direttamente da banche centrali o altri enti del settore pubblico. Al contrario, il mercato statunitense è più concentrato e specializzato, in particolare per quanto riguarda il regolamento, con 2 CSD e 8 CCP.

Da qui la proposta di introdurre lo status di ‘Operatore di Mercato Paneuropeo’ (PEMO) per gli operatori delle sedi di negoziazione, al fine di semplificare le strutture societarie e le licenze in un’unica entità o in un formato di licenza unica. “Non stiamo copiano il modello statunitense né introducendo cose bizzarre”, sottolinea Albuquerque. “E’ una riforma ambiziosa”, che intende modificare 18 legislazioni diverse attraverso emendamenti mirati.

Il vero nodo di questa iniziativa è politico. Bisogna vedere come gli Stati membri reagiranno all’iniziativa di centralizzazione europea. Albuquerque non ha dubbi: “E’ nell’interesse dei Paesi“. Perché, spiega, in questo modo si attraggono investitori e si attirano risorse in Europa. “Sono preoccupata quando i soldi europei se ne vanno fuori dall’Europa”. La proposta della Commissione intende rispondere a questo.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia