Proteggere le foreste del mare: un buon affare per tutti

Giugno 20, 2025 - 04:00
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Proteggere le foreste del mare: un buon affare per tutti
alghe e salute

Da un lato si moltiplicano le minacce alla salute dai mari, dall’altro per fortuna crescono le iniziative che, a ogni livello, puntano a invertire la rotta. Università, aziende, Terzo settore: sono moltissimi i soggetti che si impegnano in iniziative di sensibilizzazione e di ripristino degli ecosistemi marini danneggiati

La notizia è recente: anche l’acidificazione degli oceani ha superato il confine planetario che definisce un limite che è necessario non superare per garantire uno spazio operativo sicuro per l’umanità e gli ecosistemi.

Secondo i ricercatori che hanno condotto lo studio, pubblicato su Global Change Biology, la quantità di carbonato di calcio disciolta negli oceani è inferiore del 20% rispetto ai livelli preindustriali.

In particolare, più aumenta la profondità e più la situazione sembra peggiorare: a 200 metri sotto la superficie, i ricercatori hanno infatti riscontrato che oltre il 60% delle acque avrebbe già superato il limite di sicurezza.

E, cosa ancora peggiore, perché si pensava che il processo di acidificazione fosse ancora nei limiti di sicurezza, la soglia sarebbe stata superata già nel 2020, con un trend in accelerazione.

È questa un’ulteriore conferma del fatto che la salute degli oceani e dei mari è sempre più minacciata e che occorrono interventi rapidi per invertire la rotta.

Se ne è parlato anche alla Conferenza Onu sugli Oceani di Nizza, nella quale il Gruppo Prada ha ribadito il proprio impegno al progetto Sea Beyond, della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco.

Iniziative a sostegno della salute degli oceani

E proprio a Nizza è stato annunciato l’avvio di una collaborazione con Coral Gardeners, una non profit impegnata nel ripristino delle barriere coralline. Grazie a questa iniziativa, Coral Gardener potrà potenziare i propri interventi di recupero della barriera corallina in Polinesia Francese, Fiji e Thailandia, che vengono attuati con la partecipazione delle comunità locali.

Il team di Coral Gardeners raccoglie in natura frammenti di coralli resistenti al cambiamento climatico e li coltiva in nursery dedicate per oltre un anno, prima di ripiantarli nelle vicine barriere coralline danneggiate.

Attivo dal 2023 e condotto in collaborazione con università, centri di ricerca e aziende, Blue Ocean è un progetto di riforestazione con piante di Posidonia Oceanica avviato da One Ocean Foundation, una non profit specializzata nella tutela degli ecosistemi marini.

La Posidonia è una pianta – e non un’alga – che cresce esclusivamente lungo le coste del Mar Mediterraneo formando vaste praterie, che agiscono da barriera contro l’erosione costiera e da hotspot di biodiversità, ospitando oltre 350 specie.

Inoltre, la Posidonia è responsabile di circa l’80% della produzione costiera di ossigeno ed è un’alleata fondamentale nella lotta al cambiamento climatico, stoccando grandi quantità di anidride carbonica nei sedimenti marini.

Insomma, un’alleata preziosa, con cui One Ocean Foundation sta riforestando quattro siti in Liguria, uno in Puglia e un altro in Sardegna. Grazie al supporto tecnico della International School for Scientific Diving e al sostegno di partner come Pirelli e Smeralda Holding, in Sardegna One Ocean Foundation e l’Università di Sassari hanno mappato circa 80 ettari di fondale della Baia di Cala di Volpe, con l’obiettivo di individuare le aree idonee alla riforestazione di Posidonia Oceanica.

Sono state poi avviate le prime operazioni di trapianto su una superficie di circa 500 metri quadrati, mediante l’installazione sul fondale di biostuoie in fibra di cocco e rete metallica, che ospitano circa 20 talee per metro quadrato.

A conclusione della riforestazione, è prevista una fase triennale di monitoraggio scientifico durante la quale l’Università di Sassari stimerà l’evoluzione delle condizioni della prateria ripristinata e condurrà analisi sulla biodiversità associata, utilizzando anche tecniche innovative come l’ecoacustica e strumenti di intelligenza artificiale per l’elaborazione dei dati ambientali.

Anche Nivea, azienda specializzata in prodotti per la cura della pelle, è impegnata nella tutela dei mari. Per il terzo anno, l’azienda ha rinnovato Oasi Marina, un progetto di riforestazione subacquea di Posidonia oceanica.

La prima edizione dell’iniziativa, che si è tenuta nel 2023, ha portato alla piantumazione di 5.000 piante tra l’Isola di Palmaria e l’Isola dell’Elba, con risultati positivi in termini di sopravvivenza delle talee piantumate e di miglioramento del microclima locale.

Nel 2024 il progetto ha interessato l’Area Marina Protetta e Riserva Naturale di Torre Guaceto, in provincia di Brindisi, dove è stato avviato un intervento sperimentale che ha permesso la semina di oltre 1.000 semi prodotti dalle fioriture di Posidonia oceanica.

Per l’edizione di quest’anno, è prevista la messa a dimora di circa 2.000 talee di Posidonia Oceanica in una prateria marina degradata di circa 200 metri quadrati, nella località Lacco Ameno nell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, nell’Isola di Ischia, nel Golfo di Napoli.

Le piante verranno piantumate a una profondità compresa tra i 5 e i 15 metri. In particolare, vengono utilizzata solo talee scalzate naturalmente, per esempio a seguito di forti mareggiate, che vengono fissate al fondale marino grazie a piccoli picchetti di ancoraggio che possono essere rimossi successivamente una volta che le talee stesse hanno radicato. In questo modo le talee possono radicare secondo i loro tempi biologici.

L’iniziativa, coordinata dalla Fondazione Medsea, un’organizzazione specializzata nel ripristino degli ecosistemi marini e costieri di tutto il Mar Mediterraneo, si inserisce nel quadro delle attività di conservazione e valorizzazione della biodiversità marina promosse dall’Amp Regno di Nettuno, con l’obiettivo di preservare e potenziare gli ecosistemi marini dell’Isola di Ischia.

Dopo la collaborazione che si è concretizzata nel supporto all’unica proiezione in Italia del film Ocean di David Attenborough, Fondazione Friends of Genoa e Msc Foundation hanno annunciato che, assieme a Aon, Bper Banca, Intesa Sanpaolo, Poste Italiane e Zurich Italia, verseranno un contributo di 100.000 euro all’area marina protetta Isola di Bergeggi, in cui vengono attuate azioni di tutela e di valorizzazione del patrimonio naturalistico e ambientale e vengono realizzati programmi di studio, monitoraggio e ricerca scientifica.

Anche le organizzazioni religiose sono scese in campo a tutela degli ecosistemi marini. Ne è un esempio l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che ha sostenuto una serie di progetti di recupero e tutela ambientale.

Oltre al ripristino delle dune costiere grossetane condotto con Legambiente Festambiente, gli interventi a tutela delle Dolomiti con il progetto di ripristino forestale di Ancora Natura per il Col di Lana di Pefc Italia e il progetto di orti urbani a Napoli, l’Istituto ha sostenuto 3 R per il Mare, un progetto ambientale biennale (2024-2026) portato avanti da Marevivo, associazione ambientalista che porta avanti un approccio basato su tre assunti, Rigenerare, Recuperare e Rispettare.

Per il primo, Rigenerare, sono già stati trapiantati circa 3.000 fasci di Posidonia Oceanica su 100 metri quadrati di fondale marino, con un potenziale assorbimento di 8 tonnellate di CO2.

Nell’ambito del Recupero, sono stati rimossi 116 pneumatici abbandonati, mentre per quello che riguarda il Rispetto, a Palermo, nella Baia del Corallo – Sferracavallo, sono stati realizzati laboratori di educazione ambientale per 700 studenti e 40 docenti.

Coral Gardeners utilizza tecnologie per l’analisi delle immagini tramite intelligenza artificiale, telecamere subacquee e una app per il monitoraggio dei coralli, tutti dispositivi raccolgono dati fondamentali sullo stato di salute delle barriere coralline e migliorarne le strategie di conservazione.

Dalla sua fondazione nel 2017, Coral Gardeners ha già piantato oltre 160.000 coralli tropicali e la collaborazione con Gruppo Prada punta a raggiungere entro la fine del 2026 più di 200.000 coralli nelle nursery e 50.000 nuovi coralli piantati.

Il progetto permetterà inoltre di esplorare la possibilità di stabilire una nuova sede di Coral Gardeners nel Mar Mediterraneo, contribuendo così all’obiettivo di creare una rete davvero globale.

Concludiamo questa carrellata a difesa del mare e della sua biodiversità con Starfish Barometer, un rapporto sottoposto a peer review e sviluppato da un team multidisciplinare di esperti di oceanografia, scienze marine e politica, e supervisionato dal comitato scientifico internazionale del One Ocean Science Congress.

Starfish Barometer vuole fare il punto sullo stato di salute degli oceani a livello globale, delle pressioni antropiche e degli impatti sociali, con l’obiettivo di fornire a leader, decisori politici e cittadini informazioni necessarie per affrontare le questioni urgenti e sostenere soluzioni sostenibili per la salute dei mari e degli oceani di tutto il mondo.

Crediti immagine: Depositphotos

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