Ramy Elgaml, sette carabinieri indagati: pm conferma omicidio stradale

Dicembre 4, 2025 - 09:02
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Ramy Elgaml, sette carabinieri indagati: pm conferma omicidio stradale

La Procura di Milano ha notificato un nuovo avviso di conclusione indagini preliminari sul caso di di Ramy Elgaml, il 19enne morto il 24 ottobre 2024 a Milano dopo un inseguimento di 8 chilometri con tre gazzelle del Nucleo radiomobile dei carabinieri in via Ripamonti-via Qaranta. Sette militari sono indagati con accuse a vario titolo di lesioni gravi, depistaggio, falso e false informazioni ai pm mentre per il militare alla guida dell’Alfa Romeo Giulietta che avrebbe urtato lo scooter T-Max su cui erano in fuga Ramy e l’amico Fares Bouzidi i pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini hanno mantenuto l’accusa di omicidio stradale in concorso dopo che il gip ha rigettato, per due volte, una richiesta di incidente probatorio sulla dinamica del sinistro stradale.

Due carabinieri indagati per falso a pm, “non abbiamo copie video”

Due carabinieri sono indagati per aver dichiarato “il falso” ai magistrati di Milano che indagavano sulla morte di Ramy Elgaml sostenendo di non aver “fatto copia” dei “video” registrati nelle dashcam e bodycam la notte della morte del 19enne.

E’ questa una delle nuove accuse contenute nell’avviso di conclusione indagini preliminari che i pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini hanno notificato a 7 militari del Nucleo radiomobile di Milano e a Fares Bouzidi, il 22enne che durante l’inseguimento era alla guida del T-Max in fuga per le strade di Milano. In particolare a un 48enne di Pompei, difeso dall’avvocato Paolo Sevesi, è contestato di aver mentito il 27 novembre alla domanda dei pm se avesse fatto copia dei video girati dalle telecamere dell’auto e da quella personale di un collega 30enne di Cagliari “ritraenti l’inseguimento” del 24 novembre. Ha risposto di no, ma è stato smentito dalla consulenza informatica sui cellulari in cui si sono trovati i “messaggi” con lo stesso collega e un altro soggetto non identificato. Per lo stessa ipotesi di false informazioni ai pm risponde anche il 30enne che aveva dichiarato di aver consegnato i video a un tenente colonnello dell’Arma ed è stato a sua volta smentito dalle chat con il principale indagato, il brigadiere Antonio Lenoci, che risponde in concorso con Bouzidi di omicidio stradale per aver guidato ad “alta velocità” e a una “distanza estremamente ravvicinata” dalla moto fino a urtarla durante la svolta a sinistra su via Quaranta provocandone la “caduta”, lo “slittamento” sul “manto stradale” e con Ramy sbalzato contro il semaforo e infine investito da parte della Alfa Giulietta dei carabinieri.

Salvini: “Processo a carabinieri assurdo, sì a riforma giustizia”

“Carabinieri a processo per la morte di Ramy? Un’altra richiesta assurda e vergognosa. Onore all’Arma e alle nostre Forze dell’Ordine! Riforma della Giustizia? Sì, grazie”. Lo scrive su X il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.

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