Rara Factory, il primo laboratorio italiano per materiali alternativi alle terre rare

Nel parco scientifico Vega, a Venezia, prende forma il primo centro italiano per la ricerca e la prototipazione di materiali alternativi alle terre rare. Un progetto nato da Ca’ Foscari che coniuga intelligenza artificiale, fisica dei materiali e sostenibilità industriale
Nel cuore del Vega, il parco scientifico tecnologico di Venezia, nasce un’infrastruttura strategica per l’innovazione industriale italiana: Rara Factory inaugura il primo laboratorio nazionale interamente dedicato allo sviluppo di materiali sostenibili in alternativa alle terre rare e ai materiali critici.
La struttura, esito di un’iniziativa imprenditoriale nata come spin-off deep-tech dell’Università Ca’ Foscari Venezia, intende affrontare una delle principali vulnerabilità dell’industria europea: la dipendenza strutturale da materie prime non rinnovabili e ad alta criticità geopolitica.
La sfida della sostituzione delle terre rare – elementi fondamentali per le tecnologie della transizione energetica e per la mobilità elettrica – è divenuta centrale nelle politiche industriali continentali.
Secondo il Critical Raw Materials Act, approvato dall’Unione europea nel 2023, il 98% delle terre rare impiegate nell’industria europea proviene dalla Cina. Un dato che espone l’intero sistema manifatturiero a rischi legati alla stabilità dell’approvvigionamento e ai vincoli strategici esterni.
Un laboratorio, italiano, per la creazione di materiali laternativi alle terre rare
In questo scenario si inserisce l’approccio tecnologico di Rara Factory, basato su un algoritmo brevettato capace di identificare materiali alternativi ai composti a base di terre rare, combinando elementi abbondanti in natura – tra cui silicio, ferro, calcio e alluminio – mantenendo al contempo le proprietà fisiche richieste dalle applicazioni industriali più complesse.

La metodologia si fonda su un impianto teorico avanzato che integra fisica della materia, modellistica computazionale e intelligenza artificiale generativa.
Testato sinora su oltre 45.000 materiali, l’algoritmo ha già dimostrato una notevole capacità predittiva, ponendosi come strumento chiave per la progettazione di leghe innovative, funzionali e sostenibili. Tra gli ambiti di applicazione strategici figurano la mobilità elettrica, l’aerospazio, l’energia eolica, l’elettronica ad alte prestazioni e il biomedicale.
Il primo obiettivo applicativo è la realizzazione di magneti permanenti alternativi a quelli al neodimio, con utilizzi mirati nei settori dell’automotive elettrico e delle rinnovabili.
Il comparto dei magneti industriali, stimato oggi in 54 miliardi di euro a livello globale, è previsto in crescita fino a superare i 90 miliardi entro il 2030. Le tecnologie sviluppate da Rara Factory puntano a generare un abbattimento del costo dei materiali del 30-40%, contribuendo al contempo a rafforzare l’autonomia industriale europea.
Il laboratorio è dotato di un’infrastruttura tecnologica avanzata, con sistemi di calcolo ad alte prestazioni per la simulazione molecolare, unità di sintesi per la realizzazione di nuove leghe e impianti di caratterizzazione in grado di misurare le proprietà magnetiche, ottiche e termiche dei materiali generati.
Con una capacità produttiva iniziale di 150 campioni al giorno e un obiettivo di oltre 10.000 prototipi entro la fine dell’anno, la struttura si propone come piattaforma integrata per la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione.
Oltre al suo impatto scientifico, Rara Factory mira a costituire un ecosistema tecnologico-industriale radicato nel territorio e orientato all’internazionalizzazione.
Con un valore di strumentazione installata pari a oltre 2 milioni di euro e una squadra interdisciplinare composta da ricercatori e sviluppatori, la realtà veneziana ha già attratto l’interesse di investitori istituzionali e fondi di accelerazione tecnologica, tra cui Motor Valley Accelerator e Plug and Play.
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