Robot, droni killer e rivolte anti-macchine: lo scenario inquietante di Europol
Le forze di polizia europee guardano già al 2035, immaginando un futuro in cui droni, robot e sistemi autonomi saranno al tempo stesso preziosi alleati e potenziali minacce. È quanto emerge dal nuovo rapporto pubblicato dal laboratorio d’innovazione di Europol, intitolato “The Unmanned Future(s): The impact of robotics and unmanned systems on law enforcement”. Non un documento di previsioni certe, ma un esercizio di immaginazione strategica che invita a riflettere su come la tecnologia cambierà la sicurezza pubblica nel prossimo decennio.
Il report, lungo 48 pagine, disegna un mondo in cui macchine intelligenti popolano ogni aspetto della società: dalle case agli ospedali, dalle fabbriche alle scuole. In questo scenario, la linea che separa l’uso legittimo e quello criminale della tecnologia diventa sottile. Europol ipotizza casi di “bot-bashing”, proteste di massa contro la perdita di lavoro dovuta all’automazione, ma anche dilemmi etici inattesi, come la possibilità che maltrattare un robot sia considerato una forma di abuso.
Non mancano esempi più inquietanti, degni delle migliori opere fantascientifiche. I ricercatori immaginano che robot domestici o di assistenza, progettati per prendersi cura di anziani e disabili, possano essere hackerati per spiare famiglie, raccogliere dati sensibili o persino manipolare bambini. Droni e veicoli autonomi, se compromessi, potrebbero trasformarsi in vere e proprie armi mobili.
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