Romagna: lo Zerbale e le altre spiagge d’acqua dolce del Bidente

Tutti sanno che cos’è un tridente: l’attributo tipico del dio dei mari Poseidone, quell’arma inastata che si chiude con una lancia a tre rebbi. Ecco, se i rebbi sono solo due, allora l’attrezzo, o l’arma, diventa un bidente, una sorta di forcone.
E perché il fiume Bidente, che scorre per circa 80 chilometri nella pianura della Romagna fino a confluire nel collega Montone, ha meritato questo appellativo?
Perché il corso d’acqua origina a sua volta dall’unione di due rami separati, come i rebbi dell’attrezzo: il Bidente di Pietrapazza e il Bidente di Corniolo. Entrambi nascono dalle pendici dell’Appennino Toscoromagnolo, il primo dal Passo dei Mandrioli e il secondo dal Passo della Calla, che separano le località montane e collinari romagnole dalla valle toscana del Casentino.

Nella prima parte del suo corso, dunque, il Bidente si trova all’interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, scorrendo attraverso quella che è una delle cittadine di riferimento di questa porzione di territorio, Santa Sofia, antica località di frontiera tra Granducato di Toscana e Stato Pontificio.
Borgo fluviale elegante, Santa Sofia vanta dintorni splendidi dal punto di vista naturalistico, immersa in una vallata verde, circondata da colline boscose e numerosi sentieri escursionistici che permettono di esplorarle. Il ramo del Bidente di Corniolo e quello di Pietrapazza si uniscono pochi chilometri più a monte del paese, in località Isola.
Percorrendo la Strada statale 310, cosiddetta del Bidente perché costeggia il corso d’acqua, si risale lungo il braccio del Bidente di Corniolo e, superata la località Cabelli, si incontrano tre luoghi fantastici per un altro tipo di turismo, quello fluviale: le spiagge d’acqua dolce dello Zerbale, del Piombrino e della Spugna attirano ogni estate ragazzi, ragazze, intere famiglie alla ricerca di refrigerio dalle calde giornate estive in contesti naturali speciali, scavati dalle acque del fiume nella friabile roccia appenninica che dà sostanza a questa valle.
Lo Zerbale
Destinazione ben nota per gli amanti del wild swimming, lo Zerbale è il luogo più a monte del Bidente rispetto a Santa Sofia ed anche quello più bello, scenografico, particolare. Uno delle spiagge d’acqua dolce più belle della Romagna.
Tre piscine naturali si succedono una dietro l’altra, con due cascate che riversano l’acqua dall’una all’altra prima che il fiume prosegua il suo corso, placido, lungo un tratto rettilineo costeggiato da grandi lastre piatte di roccia.

Si tratta di polle molto profonde, delle marmitte dei giganti (un fenomeno geologico per cui l’acqua erode il fondo della piscina naturale, scavando la roccia in profondità prima che in ampiezza) dove potersi tuffare liberamente. La forma svasata e conica delle piscine fa sì che si possa anche appoggiarsi al bordo roccioso e godersi la rinfrescante e purissima acqua del fiume in totale relax, con il corpo a bagno come un biscotto in una tazza di tè.
La piscina naturale più in basso, dove si riversa la seconda cascata e inizia il tratto rettilineo e pianeggiante del corso d’acqua, è invece più larga e sembra davvero non avere fondo. Le grandi rocce piatte che corredano il contesto sono l’ideale per prendere il sole o imbandire un picnic in riva alle acque smeraldine del Bidente.
Arrivare allo Zerbale non è semplicissimo, perché il fiume non si vede dalla strada. Il luogo dove inizia il sentiero per scendere sul letto del fiume si trova all’incirca a 8 chilometri da Santa Sofia, ma per trovarlo più facilmente potete inserire le seguenti coordinate sul vostro navigatore: 43.919130, 11.842099. Vi porteranno ad uno spiazzo sul lato della carreggiata da dove parte la traccia del brevissimo quanto ripido sentiero: da qui si scende sulle rive del Bidente in pochi minuti, in corrispondenza della prima cascatella.
Il Piombrino

Poco più a valle rispetto allo Zerbale si trova un altro luogo splendido per tutti gli amanti dell’acqua dolce.
Al Piombrino il Bidente ha scavato la roccia generando una bella cascata con una profonda piscina naturale ai suoi piedi. Il salto, tripartito, è l’attrazione principale da ammirare mentre ci si rilassa, magari passando la giornata distesi tra le grandi lastre piatte al suo cospetto. La copiosa vegetazione e il fatto che il fiume sia diversi metri più in basso rispetto al livello della strada consentono sia di essere immersi nella natura, ascoltandone tutte le voci, che di giovarsi di abbondante ombra per ripararsi dal sole mordente.
Risalendo più a monte della cascata, si può risalire il fiume per un centinaio di metri fino a un’altra bella piscina naturale che si trova ai piedi di una vivace cascatella. Qui la disposizione delle rocce rende lo scenario perfetto per tuffarsi nelle profondità della polla.
Trovare la traccia del sentiero che scende non è difficile, basterà stare attenti al guardrail dal lato del fiume della Strada statale 310: quando si incontra un piccolo cartello marrone in corrispondenza di una curva, quello è il punto da dove si scende al Piombrino.
La Spugna

Proseguendo ancora a valle, in direzione di Santa Sofia, si raggiunge la Spugna, un luogo selvaggio e particolare dove il Bidente scorre dentro una grotta forata con una grande piscina naturale, e poi si apre in una zona più ampia ideale per sistemarsi, stendere l’asciugamano e godersi la natura.
Il sentiero che porta a questo bello scenario si trova in corrispondenza del chiosco Al 46 sulla Strada statale 310. Dalla parte opposta della strada una traccia attraversa un prato e poi scende con un sentiero breve e ripido sulle sponde del fiume Bidente.
Si giunge quindi nella parte più ampia prima descritta, con una piscinetta di acqua bassa e trasparente chiusa da una cascatella, ideale per far divertire i bambini. Sulla sponda opposta rispetto a quella di arrivo si può trovare ombra e tanto spazio per sistemarsi.
Il bello della Spugna però lo si trova risalendo il corso del Bidente per qualche decina di metri: ci si addentra in un tratto stretto e profondo del fiume, che culmina in una grande polla rotonda ai piedi di una cascata, circondata da quella che è una sorta di grotta forata. Con alte pareti rocciose ai lati e una corda fissata alla pietra dai frequentatori abituali, è il luogo perfetto dove prodursi in adrenalinici e rinfrescanti tuffi prima di tornare a valle ad asciugarsi al sole.
Qual è la tua reazione?






