Caldo, l’allarme del Siap: “Poliziotti al limite, servono misure non emergenziali”

Lug 6, 2025 - 05:30
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Caldo, l’allarme del Siap: “Poliziotti al limite, servono misure non emergenziali”
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Genova. Con il termometro che segna temperature estreme, i poliziotti di Genova si trovano ad affrontare condizioni di lavoro insostenibili all’interno di uffici e commissariati. Questo è il grido d’allarme che arriva dalla Segreteria Provinciale del SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) di Genova, che denuncia una gestione dell’emergenza caldo “con ritardi, soluzioni tampone e senza alcuna vera pianificazione”.

Il SIAP sottolinea come la “tropicalizzazione del clima” sia ormai una realtà strutturale, non più un evento eccezionale. Nonostante ciò, anche nel 2025, la Polizia di Stato a Genova si trova impreparata ad affrontare le ondate di calore. La mancanza di un “piano organico di prevenzione dei rischi microclimatici” è evidente.

Tra le principali criticità denunciate dal sindacato spiccano: l’assenza di coinvolgimento degli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) e delle Organizzazioni Sindacali, in aperta violazione delle normative vigenti, la mancanza di protocolli operativi e sanitari per la gestione del caldo estremo, nonostante l’evoluzione climatica fosse ampiamente prevedibile. Infine una totale assenza di azioni preventive sugli impianti di climatizzazione e la mancata programmazione nell’acquisto di dispositivi portatili adeguati.

Solo in questi giorni, grazie alle “forti pressioni sindacali”, come si legge nella nota stampa a firma di Roberto Traverso, è stato sbloccato l’acquisto di alcuni condizionatori portatili, con fondi erogati dalla Prefettura. Tuttavia, il SIAP considera questo un “risultato tardivo e parziale, che non può essere considerato risolutivo”. Per i poliziotti che operano in ambienti chiusi e spesso esposti al sole, affidarsi al solo cambio del meteo per garantire la sicurezza sul lavoro è “inaccettabile”.

Per affrontare l’emergenza e prevenire future situazioni critiche, il SIAP ha formalmente chiesto alla Questura di Genova di: rendere note le misure attuali e quelle previste per future ondate di calore. elaborare un protocollo sanitario uniforme, che includa pause di refrigerio, rotazioni del personale per i turni più esposti, accesso a zone climatizzate e chiare indicazioni per i dirigenti, avviare una regia sanitaria centralizzata da parte dell’Ufficio Sanitario Provinciale, capace di coordinare le risorse e tenere conto delle specificità dei diversi settori della Polizia di Stato.

Il SIAP ribadisce con forza che “la sicurezza sul lavoro non può essere gestita come una questione emergenziale, ma richiede interventi strutturati, programmati e condivisi con chi rappresenta realmente i lavoratori”. In un’estate che si preannuncia rovente, non si può certo “affidarsi alla danza della pioggia per portare refrigerio ai poliziotti”.

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Redazione Redazione Eventi e News