Salvare i rinoceronti con la radioattività: passi avanti per l’anti bracconaggio

Agosto 24, 2025 - 03:00
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Salvare i rinoceronti con la radioattività: passi avanti per l’anti bracconaggio

Un progetto all’avanguardia permette di salvare i rinoceronti grazie alla radioattività: si tratta di un grande traguardo nella lotta contro il bracconaggio. 

stop al bracconaggio dei rinoceronti
Porre fine al bracconaggio dei rinoceronti grazie agli isotopi radioattivi (Foto Canva-Amoreaquattozampe.it)

La caccia di frodo, l’uccisione dei rinoceronti e il traffico dei loro corni sono un problema presente da sempre. Il bracconaggio di questi animali ha afflitto l’Africa e l’India per decenni, portando a un’estinzione quasi totale della specie. Grazie a un’innovativa operazione pensata da un team di ricercatori potrebbe essere possibile porre fine a questa situazione. La nuova frontiera dell’anti bracconaggio si basa sulla radioattività, o meglio sull’utilizzo di isotopi radioattivi che vengono iniettati nei corni dei rinoceronti così da salvarli dalla morte.

La nuova frontiera dell’anti bracconaggio: isotopi radioattivi per salvare dalla morte i rinoceronti

I rinoceronti sono considerati ad alto rischio di estinzione a causa della caccia di frodo, nonché dei cambiamenti climatici. Con un giro d’affari tra i 7 e i 23 miliardi di dollari all’anno il traffico di animali selvatici sta finanziando il traffico di droga nel mondo. Numerosi e in numero crescente sono i crimini contro la fauna selvatica. Non solo i giaguari sono vittime dei bracconieri, ma anche le tigri e gli altri animali esotici. Il rinoceronte bianco meridionale (noto con il nome scientifico di Ceratotherium simum simum, secondo la classificazione tassonomica di Burchell del 1817) è una delle due sottospecie di rinoceronte bianco africano. Il rinoceronte bianco meridionale è una sottospecie del rinoceronte bianco. Mentre la sottospecie settentrionale ormai estinta, la sottospecie di rinoceronte bianco meridionale è prossima al rischio estinzione secondo quanto dichiarato dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

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La nuova frontiera per salvare i rinoceronti dal bracconaggio (Foto Canva-Amoreaquattozampe.it)

I rinoceronti bianchi si ritenevano estinti alla fine del diciannovesimo secolo, finché una piccola popolazione di meno di cento rinoceronti bianchi meridionali non fu scoperta in Sudafrica nel 1895. Grazie a diverse campagne per la salvaguardia di questi animali, la popolazione nel 2010 era aumentata arrivando a circa ventimila individui. Purtroppo, però, negli anni successivi il cinquanta per cento della popolazione è rimasta vittima del commercio illegale di fauna selvatica, scendendo a circa dodici mila esemplari. Per far fronte a questa situazione sono state avviate diverse campagne, l’ultima delle quali sfrutta la radioattività per salvare la specie.

Come salvare i rinoceronti con gli isotopi radioattivi

Per combattere il bracconaggio è stata avviata l’operazione “Progetto Rhisotope“, condotta quest’anno sul campo per la prima volta da funzionari dell’energia nucleare e ambientalisti su cinque esemplari di rinoceronte e già sperimentata su venti esemplari in un santuario lo scorso anno. I corni radioattivi vengono individuati con la strumentazione a disposizione delle forze dell’ordine di dogane e aeroporti così da fermare i trafficanti. A svolgere le ricerche sono stati gli studiosi dell’Università del Witwatersrand, che hanno collaborato con i ranger per iniettare nei corni dei rinoceronti isotopi radioattivi innocui per gli animali.

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Gli studiosi hanno spiegato come gli isotopi radioattivi impiantati nei corni dei rinoceronti abbiano due funzioni principali. In primo luogo, servono ad attivare rilevatori di radiazioni nei punti di controllo alle frontiere, avvisando le autorità durante i controlli. In secondo luogo rendono i corni pericolosi per il consumo umano, riducendone il loro valore sul mercato nero, dove possono valere anche oltre 50.000 € al chilogrammo.

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Salvare specie in pericolo di estinzione grazie alla nuova frontiera (Foto Canva-Amoreaquattozampe.it)

Salvare i rinoceronti dal bracconaggio

Purtroppo, il corno dei rinoceronti è ancora molto ricercato in Asia, specialmente in Vietnam e Cina, dove viene utilizzato nella medicina tradizionale per le sue presunte e mai verificate proprietà terapeutiche. In Sudafrica, dove vive l’80% della popolazione mondiale di rinoceronti, i corni vengono rimossi dagli animali brutalmente uccisi o lasciati agonizzanti, sia all’interno dei parchi nazionali e delle aree protette, quanto nelle riserve private.

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Utilizzo di droni, pattugliamenti ininterrotti, intercettazioni telefoniche e coinvolgimento della popolazione locale. Queste sono le azioni che hanno reso possibile condurre una serrata lotta al bracconaggio. È stato il primo ministro dello Stato di Assam, Himanta Biswa Sarma, in carica dal 2021, a coordinare gli interventi e a impegnarsi nella salvaguardia dei rinoceronti.

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Passi avanti nella salvaguardia dei rinoceronti (Foto Canva-Amoreaquattozampe.it)

La creazione di un database per raccogliere tutti gli episodi di bracconaggio verificatisi negli anni nell’Assam, con l’indicazione dell’ora, della data, del punto di ingresso e uscita dei cacciatori di frodo nei parchi di Kaziranga, Manas, Orang e Pobitora, ha fornito un contributo essenziale nella salvaguardia della fauna selvatica. La popolazione di rinoceronti è stata monitorata costantemente; il dipartimento forestale dell’Assam e i poliziotti locali hanno seguito gli spostamenti degli animali anche quando i rinoceronti sono stati costretti a spostare in altri luoghi a seguito delle inondazioni che hanno colpito Kaziranga. Come ha dichiarato il primo ministro Himanta Biswa Sarma «lo scorso anno è stato davvero speciale per i nostri sforzi di conservazione dei rinoceronti. Non un solo rinoceronte è stato ucciso dai cacciatori di frodo nel 2022 e solo due nel 2021, il gigante buono è ora molto più al sicuro in Assam. Complimenti al dipartimento forestale dell’Assam e alla polizia dell’Assam per i loro sinceri sforzi per proteggere l’iconico animale». Il traguardo raggiunto è importantissimo: per la prima volta dopo 45 anni nessun rinoceronte è stato ucciso, cosa che non accadeva dal 1977.

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Non soltanto i rinoceronti sono stati decimati dalla caccia per l’avorio, ma anche gli elefanti per i quali risultano drammatici la distruzione dei loro habitat e l’interruzione di alcuni corridoi di spostamento naturali. La continua e inarrestabile espansione urbana in Asia e il bracconaggio in Africa sono tra le principali minacce per gli animali selvatici e tra le cause che maggiormente portano gli elefanti a trovarsi a stretto contatto con gli esseri umani. La realizzazione di campi coltivati e villaggi comporta una perdita di habitat naturale, con l’abbattimento delle foreste e la riduzione dello spazio in cui gli elefanti asiatici vivono. (di Elisabetta Guglielmi)

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