“Serve un nuovo Piano d’Area per Malpensa”

Dicembre 18, 2025 - 18:29
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“Serve un nuovo Piano d’Area per Malpensa”
Generica 2020

Alleanza Verdi Sinistra torna a parlare di Malpensa e nel bilancio di previsione 2026-2028 della Regione, in discussione in questi giorni al Pirellone, ha proposto un ordine del giorno con il quale impegna la giunta regionale a prevedere nel bilancio di quest’anno e in quello triennale uno stanziamento specifico per l’avvio e lo sviluppo del nuovo Piano Territoriale d’Area di Malpensa, in sostituzione del precedente strumento ormai non più vigente in quanto scaduto.

L’ordine del giorno vede come firmatari il consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra Onorio Rosati (primo firmatario) e il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino.

L’ordine del giorno chiede che con il piano d’area venga definito un coordinamento che coinvolga in modo strutturato i Comuni appartenenti all’area aeroportuale, inclusi quelli aderenti al Consorzio urbanistico volontario (i nove Comuni lombardi più a ridosso dello scalo), il parco del Ticino, gli enti e le autorità competenti in materia ambientale, territoriale e infrastrutturale, con il compito di relazionare periodicamente alla commissione consiliare regionale competente sullo stato di avanzamento delle attività, risorse impiegate ed esiti degli studi tecnici.

«L’area aeroportuale di Milano-Malpensa si colloca in un contesto territoriale di elevata complessità ambientale e infrastrutturale» spiega Rosati. «È inserito nel parco regionale della Valle del Ticino e affiancato da estesi habitat tutelati dalla Rete Natura 2000 con siti di interesse comunitario, zone speciali di conservazione e zone di protezione speciale. Si tratta di un’area delicata dal punto di vista ambientale, con infrastrutture ad alto impatto e fortemente urbanizzata. Diventa necessario mettere in campo una pianificazione sovracomunale specifica».

Già in passato regione Lombardia aveva predisposto il Piano d’Area di Malpensa, per accompagnare la realizzazione del progetto “Malpensa 2000”. Tale piano costituiva lo strumento per governare in modo coordinato la crescita aeroportuale, le infrastrutture viarie e di collegamento, le opere di compensazione e mitigazione ambientale, le trasformazioni urbanistiche di area vasta. Il piano d’area è però scaduto nel 2009 e non è mai stato rinnovato, lasciando l’area priva di una cornice pianificatoria unitaria.

«Senza uno strumento di pianificazione – conclude Rosati – diventa impossibile compiere delle valutazioni circa gli impatti complessivi esistenti e difficile il coordinamento tra Comuni, parco del Ticino e Regione. Senza il piano d’area non è possibile considerare in modo coordinato gli impatti urbanistici su suolo, mobilità, ecosistemi e opere infrastrutturali. Un nuovo piano d’area consentirebbe invece di disporre di un quadro territoriale sovracomunale coerente sia con gli strumenti di pianificazione regionale e provinciali, di integrare le valutazioni ambientali strategiche e di incidenza, individuare misure di mitigazione e compensazione degli impatti e infine assicurare una governance coordinata delle trasformazioni».

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Redazione Redazione Eventi e News