Smart home: la fine dei protocolli incompatibili è arrivata
Nel mondo della domotica, per anni gli utenti si sono scontrati con un muro frustrante: la frammentazione. Dispositivi che non comunicano tra loro, standard incompatibili e sistemi chiusi hanno frenato la vera evoluzione della casa intelligente. Ora, un'iniziativa presentata al Global Smart Ecosystem Summit (GSES) di Guangzhou promette di cambiare radicalmente le regole del gioco.
Grazie alla collaborazione tra il colosso cinese Heungkong Group, Tantron Group (TTG) e oltre venti marchi di fama mondiale, è stato svelato un ecosistema che abbatte finalmente queste barriere. Il cuore di questa svolta è una tecnologia chiamata Universal Gateway, un vero e proprio "traduttore poliglotta", come lo ha definito il fondatore di TTG, Yao Minghai. Questo sistema permette a dispositivi che "parlano lingue diverse", come quelli basati sui protocolli Matter, PLC e Zigbee, di interagire e sincronizzarsi in tempo reale, senza più ostacoli.
Giganti europei come la svizzera V-ZUG e la tedesca Gaggenau, insieme a leader giapponesi come Panasonic e scandinavi come ASKO, hanno unito le forze con le aziende cinesi per creare uno standard realmente condiviso.
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