Sono 350mila i contratti di lavoro programmati dalle imprese a dicembre

Dicembre 9, 2025 - 15:00
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Sono 350mila i contratti di lavoro programmati dalle imprese a dicembre
Una dipendente al lavoro
Una dipendente al lavoro Credits: Pexels, George Milton

Sono circa 350mila i contratti che saranno attivati nel mese di dicembre, che diventano 1,3 milioni considerando il trimestre che va da dicembre 2025 a febbraio 2026. Questi i dati del Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle politiche sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall'Unione europea.

Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, emerge un rallentamento della domanda di lavoro: il fabbisogno occupazionale delle imprese diminuisce del 5,9% nel mese (-22mila posizioni) e del 6,2% nel trimestre (-86mila). Ciononostante, le imprese continuano a segnalare forti difficoltà nel reperimento del personale, dichiarando di avere problemi a trovare il 46% dei profili richiesti.

Negative le aspettative del comparto manifatturiero: le attivazioni previste sono circa 48mila a dicembre, in calo del 17,3%

Nel complesso, l’industria prevede di attivare circa 79mila contratti a dicembre, con una flessione del 9,5% rispetto allo stesso mese del 2024; nel trimestre dicembre 2025 – febbraio 2026 le attivazioni salgono a 357mila, con un calo del -6,3%. Negative le aspettative del comparto manifatturiero: le attivazioni previste sono circa 48mila a dicembre, in calo (-17,3%) rispetto all’anno precedente. All’interno del manifatturiero, le principali opportunità occupazionali continuano a concentrarsi nelle industrie meccaniche ed elettroniche (oltre 12mila ingressi nel mese e 58mila nel trimestre), nelle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (9mila a dicembre e 36mila nel trimestre) e nelle metallurgiche e dei prodotti in metallo (circa 8mila nel mese e oltre 43mila nel trimestre).

In controtendenza, il settore delle costruzioni mostra un fabbisogno in aumento: per dicembre sono previste 31mila assunzioni (+5,7%) e nel trimestre si raggiungono 132mila attivazioni (+5,4%). Nel terziario, invece, le imprese stimano 256mila contratti a dicembre (-4,8%) e oltre 867mila tra dicembre e febbraio (-6,6%). A trainare la domanda di lavoro è il turismo (alloggio e ristorazione), con 80mila ingressi previsti nel mese (+5,4% sul 2024) e 221mila nel trimestre, seguito dal commercio (55mila nel mese e 180mila nel trimestre) e dai servizi alle persone (42mila e 159mila).

Nel settore primario le imprese prevedono 15mila entrate nel mese di dicembre (-4,4% sul 2024) e quasi 77mila entro febbraio 2026 (-1.6%).

I contratti a tempo determinato si confermano la forma più utilizzata con 207mila unità (59,1% del totale), seguiti da quelli a tempo indeterminato (73mila pari al 21,0%). A dicembre, sono difficili da trovare 161mila figure sulle 350mila richieste, pari al 46%.

Tra le professioni intellettuali e scientifiche, dove sono previste 18mila entrate e il 47,9% dei profili risulta difficile da reperire, i più difficili da trovare sono gli specialisti nelle scienze della vita (1.660 entrate con un tasso di difficoltà dell’89,4%), gli analisti e progettisti di applicazioni (1.910 posizioni, difficoltà 55,8%) e gli ingegneri (3.020 entrate, difficoltà 53,6%).

Mancano tecnici della gestione dei processi produttivi

Anche tra le professioni tecniche, che contano 39.560 ingressi programmati di cui 53,2% segnalati di difficile reperimento, le maggiori difficoltà si segnalano tra i tecnici della gestione dei processi produttivi (3.220 posizioni) che presentano criticità nel 64,9% dei casi, seguiti dai tecnici in campo ingegneristico (3.770 entrate, 62,0%), dai tecnici della salute (7.620 posizioni, 59,5%) e dai tecnici informatici e delle telecomunicazioni (4.060 posizioni, 59,0%).

Tra le professioni qualificate nei servizi (121.360 entrate totali programmate) le imprese segnalano difficoltà nel reperire operatori della cura estetica (4.940 posizioni, difficoltà 57,3%), figure dei servizi sanitari e sociali (5.810 posizioni, 54,6%), personale della ristorazione (64.920 contratti, 52,1%). Infine, tra gli operai specializzati (55.250 ingressi complessivi previsti), le difficoltà più elevate riguardano i fabbri e ferrai costruttori di utensili (1.740 posizioni, difficoltà 73,3%), i meccanici artigianali e manutentori (7.650 posizioni, 71,4%), gli addetti alle rifiniture edilizie (9.830 posizioni, 70,0%), i fonditori, saldatori e lattonieri (3.380 posizioni, 70,0%) e gli operai specializzati del tessile e abbigliamento (1.630 posizioni, 68,7%).

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