Super influenza, il Regno Unito alle prese con un’ondata senza precedenti
Gli esperti avvertono che il picco della cosiddetta super influenza deve ancora arrivare e non escludono che la pressione sugli ospedali possa crescere ulteriormente nelle prossime settimane. L’ondata sta colpendo in modo particolare i più giovani: la fascia tra i 5 e i 14 anni è quella più colpita
Nel Regno Unito cresce l’allarme per quella che i media britannici hanno ribattezzato “super influenza”, un’ondata di casi che ha già polverizzato i record delle precedenti stagioni. Ospedali sotto pressione, scuole costrette a reintrodurre misure anti-contagio simili a quelle viste durante la pandemia di Covid e autorità sanitarie in allerta: è questo il quadro che emerge dalle ultime settimane di monitoraggio.
Secondo i dati diffusi dal Servizio sanitario nazionale inglese (NHS), solo in Inghilterra i ricoveri giornalieri per influenza hanno superato quota 2.600, segnando un aumento del 55% rispetto alla settimana precedente e raggiungendo il livello più alto mai registrato in questo periodo dell’anno. Il National Medical Director Stephen Powis ha parlato apertamente di “scenario peggiore”, spiegando che gli ospedali pubblici stanno fronteggiando una pressione fuori scala per l’inverno.
Super influenza, incerta l’efficacia del vaccino stagionale
A trainare questo boom di casi è un ceppo influenzale particolarmente aggressivo: il virus A/H3N2 J.2.4.1, noto come sottoclade K. L’Organizzazione mondiale della sanità segnala che questa variante è in rapido aumento su scala globale dall’agosto 2025 e presenta alcune differenze significative rispetto ai virus H3N2 circolanti negli anni scorsi. Nonostante ciò, i primi dati non indicano un aumento della gravità clinica dell’infezione. Resta però incerta l’efficacia completa del vaccino stagionale contro la malattia sintomatica, sebbene le prime analisi confermino una protezione contro i ricoveri, sia nei bambini sia negli adulti.
I giovani più colpiti dalla super influenza
Nel Regno Unito l’ondata sta colpendo in modo particolare i più giovani: la fascia tra i 5 e i 14 anni è quella più colpita, complice anche il fatto che la vaccinazione gratuita contro l’influenza è prevista soprattutto per le fasce d’età più mature. Andamenti simili sono stati segnalati anche in Scozia, Galles e Irlanda del Nord, a conferma di una diffusione estesa su tutto il territorio britannico.
Il fenomeno non riguarda soltanto il Regno Unito. L’Oms registra un aumento dell’attività influenzale in molte aree del mondo, sia nell’emisfero nord, dove l’inverno è appena iniziato, sia nell’emisfero sud, che ha sperimentato stagioni insolitamente lunghe e intense. In alcune regioni, la circolazione virale è partita in anticipo e ha superato i livelli attesi per questo periodo dell’anno.
Gli esperti avvertono che il picco deve ancora arrivare e non escludono che la pressione sugli ospedali possa crescere ulteriormente nelle prossime settimane. Per questo le autorità sanitarie raccomandano alle persone più vulnerabili – anziani, fragili e soggetti con patologie – di adottare misure di cautela e di vaccinarsi, mentre il dibattito pubblico torna a interrogarsi sulla tenuta del sistema sanitario, già sotto stress a causa di carenze strutturali e della minaccia di scioperi nel settore medico.
In un contesto di rialzo generalizzato delle infezioni respiratorie, la “super influenza” si sta rivelando uno dei principali fattori di pressione sui sistemi sanitari europei e mondiali. Per ora, ciò che emerge è la combinazione di un virus particolarmente diffuso, un’influenza partita in anticipo e una popolazione giovane meno protetta: un mix che sta ridisegnando la mappa della stagione influenzale 2025-2026.
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