Cane scheletrico lasciato su un balcone a Nola, intorno a lui solo escrementi e incuria

Dicembre 12, 2025 - 15:07
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Un cane è stato ritrovato in condizioni disperate a Nola: il quattro zampe, scheletrico, era stato lasciato in mezzo a escrementi e incuria.

 

Un’immagine di quelle che straziano il cuore e suscitano indignazione: un pitbull, ridotto in condizioni scheletriche, la cui sagoma denunciava mesi di malnutrizione e abbandono, è stato trovato in un piccolo terrazzino a Nola, in provincia di Napoli. In un balcone, ingombro delle sue stesse feci, il quattro zampe è stato salvato dai soccorritori che si sono trovati di fronte a una raccapricciante visione. Secondo i testimoni locali, la casa dovrebbe trovarsi in via Santa Chiara. La denuncia, partita dal basso grazie all’impegno di diversi cittadini, è rapidamente giunta alla ribalta nazionale grazie all’attivista per i diritti degli animali Enrico Rizzi, noto per la sua lotta contro il maltrattamento.

Il salvataggio di un cane ridotto in condizioni scheletriche e lasciato su un piccolo terrazzino in provincia di Napoli

L’immagine, diffusa da diversi cittadini e poi rilanciata sui canali social dall’attivista per i diritti degli animali Enrico Rizzi, mostrava un pitbull in condizioni estreme: legato, costretto a vivere in un minuscolo terrazzino invaso da feci e sporcizia, con il corpo visibilmente ridotto in uno stato di gravissima denutrizione. Le fotografie pubblicate da Rizzi non lasciavano spazio a dubbi: si trattava di una palese violazione di tutte le norme sul benessere animale, un caso lampante di incuria estrema e crudeltà.

La vista del povero animale, ridotto all’ombra di sé stesso, ha mosso la coscienza di diversi residenti che hanno subito allertato le forze dell’ordine e, contemporaneamente, hanno raggiunto la voce di chi da anni si batte in prima linea. Enrico Rizzi ha immediatamente dato risalto alla vicenda, trasformandola in una notizia di risonanza nazionale, come spesso accade quando si tratta di casi di maltrattamento così eclatanti. L’obiettivo era chiaro: mobilitare le istituzioni per un intervento immediato che sottraesse il cane alle sue condizioni di prigionia e sofferenza.

Tuttavia, il racconto prende una piega inaspettata e frustrante. Dopo la denuncia, al momento dell’intervento delle forze dell’ordine – Rizzi ha riferito di essersi coordinato anche con l’onorevole Francesco Emilio Borrelli – il cane e il suo proprietario erano spariti nel nulla. “Il Pitbull di cui ho anche pubblicato le foto non si trova più, è sparito, così come il proprietario,” ha denunciato Rizzi, esprimendo profonda perplessità. “Mi sono sentito anche con l’onorevole Borrelli e mi ha detto che all’arrivo dei carabinieri non c’era nessuno. Mi chiedo come sia stato possibile”.

Il caso del Pitbull di Nola è rapidamente diventato una notizia di rilevanza nazionale, amplificando la pressione affinché venga fatta piena luce sull’accaduto. Rizzi non ha mancato di criticare l’esito dell’operazione, sottolineando che “Nessuno ci fa bella figura così. Bisogna avviare delle indagini per capire dove si trovano il proprietario e il cane”. L’attivista e l’onorevole Borrelli hanno lavorato al caso per circa sei ore, e il risultato iniziale di trovare il luogo deserto ha generato sconcerto. La loro richiesta è ora di comunicazione veloce e chiara da parte delle autorità. La giustizia per l’animale e la chiarezza sulle procedure di intervento sono fondamentali per ristabilire la fiducia nelle istituzioni.

(di Elisabetta Guglielmi)

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