Tassa sui pacchi sotto i 150 euro, per Codacons sarebbe illegittima
La nuova tassa da 2 euro sui pacchi di valore inferiore ai 150 euro in arrivo in Italia è finita, come era lecito aspettarsi, nel mirino del Codacons. L'associazione dei consumatori contesta duramente la misura inserita nel pacchetto di riformulazioni alla Manovra 2026, approvato dalla commissione Bilancio del Senato, e sostiene che sarebbe in contrasto con il diritto europeo qualora venisse applicata esclusivamente alle spedizioni provenienti da Paesi extra-Unione Europea.
Il punto centrale della questione, riferisce Codacons, è giuridico e riguarda le competenze attribuite all’Unione Europea in materia doganale. L'articolo 3 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) stabilisce infatti che l’UE ha competenza esclusiva sull’unione doganale, sulle regole di concorrenza necessarie al funzionamento del mercato interno e sulla politica commerciale comune. Ciò significa che i singoli Stati membri non possono intervenire autonomamente introducendo dazi, tasse o altri ostacoli alle merci in ingresso da determinati Paesi. È in base a questo principio che l’eventuale applicazione della tassa da 2 euro solo ai pacchi provenienti da territori extra-UE configurerebbe una violazione delle norme comunitarie. Le regole doganali, per legge, devono essere uniformi su tutto il territorio europeo e non possono variare da Stato a Stato in modo discrezionale.
Se il governo intende procedere, la tassa dovrebbe essere estesa a tutte le spedizioni, senza distinzione di provenienza. Non solo ai pacchi in arrivo da Paesi extra-UE, dunque, ma anche a quelli spediti da altri Stati membri e persino alle spedizioni interne al territorio nazionale. Qualsiasi applicazione selettiva, avverte l’associazione, esporrebbe la misura a rilievi di illegittimità sul piano europeo.
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