Telelavoro definitivo per i frontalieri: la Camera approva l’accordo tra Italia e Svizzera

I lavoratori frontalieri possono tirare un sospiro di sollievo: il telelavoro diventa una realtà definitiva e strutturale. La Camera dei Deputati ha dato il via libera finale alla modifica dell’accordo tra Italia e Svizzera, mettendo nero su bianco le regole per i lavoratori che operano oltre confine ma risiedono nelle province limitrofe, come quella di Varese. Il provvedimento, sottoscritto dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dal suo omologo svizzero, stabilisce i termini per la prestazione lavorativa da remoto, superando la precarietà delle proroghe che avevano caratterizzato gli ultimi anni.
Il via libera definitivo al telelavoro
Il voto nell’aula di Montecitorio chiude un percorso diplomatico e legislativo fondamentale per migliaia di famiglie della fascia di confine. La modifica approvata riguarda l’appendice dell’accordo fiscale tra i due Paesi e permette ai lavoratori di svolgere una parte della propria attività dal proprio domicilio senza perdere i benefici fiscali previsti per la categoria. Si tratta di un risultato che punta a modernizzare il rapporto di lavoro dei frontalieri, adattandolo alle necessità emerse prepotentemente nel post-pandemia.
«Poco fa è stato approvato nell’aula della Camera in via definitiva la modifica sottoscritta dal Ministro Giorgetti con il suo omologo svizzero sul lavoro frontaliere per consentire in via definitiva il telelavoro. Un risultato al quale ho personalmente lavorato – Stefano Candiani, deputato della Lega – » commenta con soddisfazione l’esponente politico varesino a margine della votazione.
Quaranta milioni per i comuni di confine
Oltre alla questione del lavoro agile, il deputato leghista ha affrontato un altro tema caldo per il territorio: quello dei ristori destinati ai comuni di frontiera. Nei giorni scorsi non erano mancate le polemiche riguardanti il rischio di perdere i fondi derivanti dalle tasse dei lavoratori, ma le ultime notizie dalla manovra finanziaria sembrano andare nella direzione di una conferma delle risorse.
Secondo quanto anticipato da Candiani, il ministro Giorgetti ha disposto l’inserimento di un emendamento specifico nella legge di bilancio. L’obiettivo è blindare 40 milioni di euro nell’articolo 11 della legge di ratifica, garantendo che queste somme vengano effettivamente erogate agli enti locali per finanziare servizi e infrastrutture nelle zone di confine.
La rassicurazione politica punta a spegnere il dibattito acceso degli ultimi giorni. Il principio cardine ribadito dalla Lega è che il gettito fiscale prodotto dai frontalieri debba tornare a beneficio delle comunità in cui questi lavoratori risiedono, garantendo una compensazione finanziaria fondamentale per i piccoli e grandi comuni della provincia di Varese e delle altre aree limitrofe alla Svizzera.
«Anticipo che in legge di bilancio il ministro Giorgetti ha disposto l’inserimento di un emendamento per inserire i 40 milioni che sono stati oggetto di polemica riguardo ai ristori dei frontalieri. I soldi che nascono dai frontalieri restano sui territori di confine: lo avevamo detto e lo confermiamo – Stefano Candiani, deputato della Lega – » conclude il parlamentare.
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