Totemi vivi: alberi millenari e la Carta della Foresta
Nel cuore storico di Londra, all’interno della prestigiosa Society of Antiquaries, prende vita una mostra unica nel suo genere: “Totems to the Charter”. L’evento rende omaggio agli alberi più antichi del Regno Unito, testimoni silenziosi di otto secoli di storia ambientale. Attraverso le opere dell’artista gallese Dan Llywelyn Hall, le piante millenarie che erano già vive quando fu firmata la Charter of the Forest nel 1217 tornano protagoniste, in un dialogo tra arte, memoria e natura. Un appuntamento da non perdere per chi vive tra Londra e il Regno Unito, alla scoperta di un retaggio ambientale dimenticato.
Origini antiche: la Charter of the Forest e l’ambientalismo medievale
Otto secoli fa, nel 1217, fu promulgata la Charter of the Forest quale complemento ambientale alla celebre Magna Carta. Essa riconosceva il diritto di accesso alle risorse forestali – terra, legna, pascoli – a tutti i cittadini, e non solo alla nobiltà. È considerata la prima legge ambientale della storia britannica, protetta e reintegrata in varie forme fino al XX secolo. La mostra riflette sull’importanza di questo documento, riproponendo gli alberi come custodi viventi di quell’idea di libertà sostenibile, radicata nella terra e nella comunità.
L’artista e il significato simbolico delle opere
L’autore dell’esposizione è Dan Llywelyn Hall, pittore di origine gallese cresciuto a Barry, noto per i suoi ritratti e paesaggi presentati in gallerie britanniche di rilievo come la National Portrait Gallery . Le opere in mostra raffigurano quattro alberi straordinariamente anziani, presenti sul territorio britannico al tempo della Charter. Hall li descrive come “testimoni silenziosi”: alberi che hanno resistito ai secoli, portatori di mito, storia e vita propria . Queste rappresentazioni uniscono arte figurativa e riflessione ambientale, espressa con pennellate che raccontano la longevità e la maestà naturale.
I quattro giganti vegetali protagonisti
Le tele illustrano quattro alberi di eccezionale rilevanza storica e biologica:
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Ankerwycke Yew (Surrey): un tasso stimato tra 1.400 e 2.500 anni, dove si dice Enrico VIII incontrò Anna Bolena e vicino al sito della firma della Magna Carta.
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Glen Loyne Pine (Scozia): tra i primi pini entrati nel territorio britannico circa 7.000 anni fa; oggi ne restano solo 57 esemplari, minacciati dal pascolo dei cervi.
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Curley Oak (Galles): un rovere ultra millenario, il più antico del Galles, con un fascino percepito come “altrove” dallo stesso Hall.
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Lost Pond Beech (Epping Forest): faggio pluricentenario definito guardiano minaccioso, tra i più vecchi al mondo .
Questi alberi sono stati reinterpretati da Hall con una capacità evocativa straordinaria: non semplici soggetti botanici, ma monumenti naturali rivestiti di significati culturali, memoria ecologica e identità collettiva.
Mostra e iniziativa benefica
L’iniziativa prende forma presso Burlington House, sede storica della Society of Antiquaries a Londra, e sarà aperta dal 25 luglio al 19 settembre 2025. Gli organizzatori hanno previsto che tutte le opere saranno messe in vendita al termine dell’esposizione, con i ricavi destinati alla biblioteca della Society of Antiquaries, e ad associazioni come Trees for Life e Trees for Cities, impegnate nella riforestazione e nella sensibilizzazione pubblica..
In questo modo la mostra non è solo estetica, ma contribuisce concretamente a preservare e piantare nuovi alberi, in sintonia con i valori originari della Carta che celebra. Le partnership con realtà benefiche rafforzano il legame tra arte, storia e attivismo ambientale.
Scenari ambientali tra arte e attualità
L’esposizione si inserisce in un contesto culturale in cui la questione ambientale assume nuovi significati. La scelta di celebrare la Charter of the Forest dopo 800 anni evidenzia una consapevolezza crescente verso pratiche sostenibili, foreste antiche, biodiversità e paesaggio storico. L’opera di Hall richiama l’immagine di alberi “pre-digitali”, sopravvissuti a guerre, urbanizzazione, incendi, cambiamenti sociali; oggi simbolo di resistenza e rigenerazione.
Il dialogo tra arte e natura assume un ruolo sociale: ogni opera è veicolo di un messaggio ambientale urgente. La vendita a fini benefici, le associazioni coinvolte e la sede ufficiale ne rafforzano la dimensione pubblica e la rilevanza culturale per il Regno Unito.
Un’occasione da non perdere per chi vive a Londra
Per la comunità italiana nel Regno Unito, Londra da Vivere segnala questa mostra come un’occasione imperdibile: un modo per scoprire un patrimonio naturale spesso invisibile e per stringere un legame con un territorio che sa raccontare secoli di storia attraverso un albero millenario. La sede, perfettamente raggiungibile in centro città, si presta per una visita culturale che unisce passeggiata, arte e riflessione ambientale.
È un’occasione ideale anche per famiglie, studenti o professionisti che desiderano conciliare un pomeriggio culturale con la scoperta di luoghi storici di Londra. Considerando che la mostra si conclude a settembre, la pianificazione estiva è essenziale per non perdere questo evento unico nel panorama londinese.
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