TSMC frena in Giappone, la priorità ora sono gli Stati Uniti
Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), il colosso mondiale della produzione di microchip, ha deciso di posticipare la costruzione del suo secondo stabilimento a Kumamoto, in Giappone. Sebbene il presidente dell'azienda, C.C. Wei, abbia addotto come motivazione ufficiale un problema di congestione del traffico locale, fonti vicine al dossier, come riportato dal Wall Street Journal, raccontano una storia diversa.
La vera ragione dietro questo rinvio sarebbe una decisa accelerazione degli sforzi e degli investimenti verso gli Stati Uniti, una mossa dettata dalla crescente pressione politica e dalla minaccia incombente di nuovi dazi sulle importazioni di semiconduttori.
L'amministrazione americana, infatti, non ha mai nascosto la volontà di riportare in patria la produzione di chip, e l'ipotesi di tariffe che potrebbero arrivare fino al 100% sui semiconduttori importati sta spingendo molte aziende tecnologiche a rivedere le proprie strategie globali. In questo scenario, TSMC si trova a dover fare delle scelte cruciali. La società ha quindi deciso di dare la priorità al suo massiccio piano di espansione in Arizona, dove sta costruendo ben tre fabbriche.
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