“Tu sei mio”: le chat che hanno portato all’assoluzione del 57enne che aveva una relazione con una quindicenne
La Procura chiedeva otto anni, ma il tribunale non vede coercizione nelle prove raccolte La cronaca giudiziaria di Venezia torna a interrogarsi sul significato di una parola minuscola e pesantissima: mio. È il frammento di una chat che diventa prova, indizio, sospetto. Ed è da lì che un tribu |
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La Procura chiedeva otto anni, ma il tribunale non vede coercizione nelle prove raccolte




