Tv, Marco D’Amore: ddl che punisce chi racconta? Ci faremo arrestare
Roma, 15 dic. (askanews) – “Dovranno allargare parecchio le patrie galere perché ci faremo arrestare in parecchi”. Così l’attore e regista Marco D’Amore, durante la presentazione della nuova serie “Gomorra – Le origini” (su Sky dal 9 gennaio), ha commentato il disegno di legge depositato alla Camera dalla deputata Maria Carolina Varchi di Fratelli d’Italia, che punirebbe chi realizza serie televisive che mitizzano personaggi reali o immaginari delle varie associazioni criminali di stampo mafioso.
“Ho sempre pensato al mio mestiere come un mestiere precario, marginale rispetto alle cose importanti, poi però la vita mi ha fatto imbattere in esperienze molto umane. – ha proseguito D’Amore – Allora dico: noi serviamo, perché c’è un’intelligenza anche del cuore che è necessario alimentare. È lì che continueremo a produrre cose interessanti e più resistenti a questa forza che ci viene contro”.
D’Amore, prima interprete di uno dei personaggi più amati della serie “Gomorra”, Ciro Di Marzio, e poi regista di alcuni episodi della serie, ha poi concluso: “Come Pinocchio nella guazza degli assassini ripetiamo: voglio andare avanti, voglio andare avanti, voglio andare avanti”.
Nei giorni scorsi Roberto Saviano aveva definito il ddl depositato alla Camera lo scorso 14 ottobre “La legge omertà”, perché, secondo lo scrittore “punta a punire non solo i comportamenti mafiosi, ma anche il modo in cui vengono raccontati. Libri, serie tv, film e contenuti culturali finirebbero sotto accusa, come se narrare il male significasse automaticamente celebrarlo. Ma non è così. – ha detto Saviano – Raccontare serve a capire, a smascherare, a raccontare potere criminale”.
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