Una targa per la memoria: l’Anpi a Bruxelles ricorda i partigiani italiani caduti per la libertà

Maggio 9, 2025 - 12:30
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Una targa per la memoria: l’Anpi a Bruxelles ricorda i partigiani italiani caduti per la libertà

Bruxelles – In occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, è stata scoperta oggi, anniversario della fine della Seconda guerra mondiale in Belgio (8 maggio), una targa commemorativa al numero 10 di Rue de la Perle, a Molenbeek, nella regione di Bruxelles. Il gesto simbolico, promosso dalla sezione belga dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia), rende omaggio a quattro residenti dell’edificio, tra cui tre partigiani italiani, vittime della repressione nazista durante il secondo conflitto mondiale.

La targa in memoria dei partigiani (Foto: Admnistration Molenbeek-Saint-Jean – Communication Departement)

Etrusco Benci, Elvio Coccia e Carlo Cocciarelli, tutti volontari antifascisti, avevano iniziato la loro battaglia nella guerra civile spagnola contro il regime franchista. In seguito, si unirono alla resistenza belga, dove si dedicarono ad azioni di sabotaggio contro l’occupazione nazista. Vivevano insieme a due giovani sorelle ebree, Blanche e Sarah Istinne. Arrestati nel 1943, trovarono la morte per mano dei nazisti: Benci fu fucilato al Tir National, Enclos des Fusillés, mentre Coccia, Cocciarelli e Sarah Istinne furono deportati e morirono nei campi di concentramento di Dora e Bergen-Belsen. Solo Blanche sopravvisse.

La targa, affissa sulla facciata dell’edificio, è diventata simbolo di una memoria che travalica i confini nazionali. “La decisione di installarla proprio l’8 maggio non è casuale”, ha spiegato Roberto Galtieri, dell’Anpi Belgio: “È un’occasione per ricordare che tra i liberatori della nostra democrazia ci furono anche migranti italiani, giovani ebrei, donne e uomini accomunati dalla scelta coraggiosa della Resistenza”.

Presente alla cerimonia, l’ambasciatore italiano presso la Nato, Marco Peronaci, ha ricordato il valore universale del sacrificio compiuto: “La libertà è una delle fondamenta della nostra civiltà europea. Ma non può esistere senza consapevolezza storica. La memoria, oggi più che mai, è uno strumento per resistere all’odio e alla violenza. L’Europa è nata anche grazie a questi atti di coraggio, a questi nomi scolpiti nel silenzio dei muri. Noi dobbiamo il nostro presente a chi ha lottato, spesso senza riconoscimenti, per un futuro più giusto”.

Anche il console generale d’Italia a Bruxelles, Francesco Variale, ha sottolineato il valore educativo della commemorazione: “Iniziative come questa servono a far conoscere, soprattutto ai più giovani, una parte fondamentale della storia italiana ed europea. Non possiamo lasciare che l’ignoranza o il revisionismo cancellino il coraggio di questi uomini e donne. Ricordare i partigiani italiani che hanno dato la vita per la democrazia non è solo un dovere civile, ma anche un investimento sul futuro dell’Unione Europea. Le radici della nostra convivenza pacifica affondano nella lotta contro il nazifascismo”.

Da sinistra vero destra: Francesco Variale, Amet Gjanaj, Marco Peronaci e Roberto Galtieri (Foto: Admnistration Molenbeek-Saint-Jean – Communication Departement)

La cerimonia si è svolta alla presenza di esponenti del comune di Molenbeek, membri del collegio comunale, rappresentanti della società civile e numerosi cittadini. Il sindaco Amet Gjanaj ha richiamato l’attualità dell’antifascismo: “Purtroppo, non è solo storia. Nelle ultime settimane il nostro quartiere è stato teatro di un’aggressione razzista da parte di estremisti di destra. Per questo oggi più che mai è fondamentale ribadire il nostro impegno: Molenbeek è una città aperta, con oltre 120 origini culturali rappresentate, e continuerà a esserlo”.

Le autorità locali hanno annunciato l’intenzione di rafforzare i percorsi di memoria nelle scuole, promuovendo laboratori e incontri con testimoni e storici. La memoria, hanno detto, “non è una celebrazione del passato, ma un gesto di resistenza attiva contro le nuove forme di odio che si riaffacciano in Europa”. La cerimonia si è conclusa al canto collettivo di “Bella Ciao”, un momento di commozione e riflessione, ma anche un messaggio di speranza.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia