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Ottobre 10, 2025 - 11:13
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Premio Nobel per la Pace 2025: chi sono i favoriti e quante possibilità ha Donald Trump

L’attesa per l’annuncio del Premio Nobel per la Pace 2025 cresce in tutto il mondo, mentre analisti e osservatori internazionali provano a delineare i profili dei possibili vincitori. Come ogni anno, i nomi ufficiali dei candidati restano riservati per cinquant’anni, ma stime e previsioni si moltiplicano in base alle attività diplomatiche, alle crisi internazionali e ai riconoscimenti ottenuti da organizzazioni umanitarie e personalità impegnate nella difesa dei diritti umani. Le candidature complessive sono 338, tra individui e istituzioni, e riflettono un panorama globale segnato da conflitti, emergenze umanitarie e necessità di cooperazione.

Tra i favoriti di quest’anno spiccano organizzazioni che operano nei teatri di guerra e nelle aree di crisi, come i gruppi di intervento in Sudan e le reti di assistenza civile in Ucraina. Anche il Comitato per la Protezione dei Giornalisti e la Corte Penale Internazionale figurano tra i candidati più accreditati per il loro impegno nella tutela dei diritti fondamentali e della libertà d’informazione. A questi si affiancano figure individuali, attivisti e leader religiosi impegnati nel dialogo e nella costruzione della pace in Medio Oriente e in Africa. Secondo molti osservatori, il Comitato norvegese tenderà a privilegiare soggetti collettivi o realtà con risultati concreti e duraturi nel tempo, piuttosto che scelte dal forte peso politico o simbolico.

Tra i nomi che hanno alimentato il dibattito internazionale figura anche quello di Donald Trump. L’ex presidente degli Stati Uniti è stato nominato da alcuni sostenitori per presunti meriti diplomatici legati a mediazioni in Medio Oriente e ad accordi internazionali promossi durante il suo mandato. Tuttavia, le possibilità che possa davvero ottenere il riconoscimento sono considerate molto basse. Il Comitato del Nobel, da sempre attento all’imparzialità e alla continuità delle azioni di pace, tende a privilegiare figure e organizzazioni che operano al di fuori delle logiche di potere. Trump, al contrario, resta una figura divisiva e controversa, spesso associata a strategie politiche interne e a un linguaggio conflittuale che mal si concilia con lo spirito del premio.

Un ulteriore ostacolo è legato alle tempistiche: alcune candidature che lo riguardano sarebbero giunte oltre la scadenza ufficiale di gennaio, rendendolo di fatto non eleggibile per questa edizione. Inoltre, gli esperti ricordano che il Comitato assegna il premio solo a iniziative che dimostrano un impatto concreto e sostenuto nel tempo, criterio che difficilmente si applica alla figura dell’ex presidente americano.

In un contesto globale segnato da guerre, disuguaglianze e crisi umanitarie, il Premio Nobel per la Pace 2025 potrebbe dunque essere assegnato a chi, lontano dai riflettori, costruisce la pace giorno dopo giorno. Gli analisti ritengono che il riconoscimento andrà a realtà umanitarie, difensori dei diritti umani o istituzioni internazionali che incarnano la cooperazione e la resilienza. Donald Trump rimane al centro dell’attenzione mediatica, ma le sue possibilità di vincere sono esigue. In un’epoca che ha più bisogno di ponti che di muri, il Nobel per la Pace appare destinato a chi trasforma la speranza in azione concreta, e non a chi la utilizza come arma politica.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia