Zero Hunger Business Community: il ruolo delle imprese contro la povertà alimentare
Azione Contro la Fame riunisce 15 aziende nello Zero Hunger Corporate Lab per combattere la povertà alimentare e promuovere il diritto al cibo con strategie sostenibili.
VERSO UNA ZERO HUNGER BUSINESS COMMUNITY: IL RUOLO DELLE IMPRESE NELLA LOTTA ALLA POVERTÀ ALIMENTARE
Il ruolo strategico delle imprese per il diritto al cibo
Milano, 27 novembre 2025 – Il futuro del diritto al cibo passa sempre più attraverso le scelte strategiche del settore privato. A Milano, lo Zero Hunger Corporate Lab ha riunito 15 aziende impegnate nello sviluppo di modelli di business sostenibili e nella lotta alla povertà alimentare, in linea con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 2 “Zero Hunger”.
L’iniziativa è stata promossa da Azione Contro la Fame, in collaborazione con Sustainability Makers – the professional network e ALTIS – Università Cattolica del Sacro Cuore. Il percorso ha coinvolto aziende appartenenti a settori chiave come grande distribuzione, ristorazione, agrobusiness, energia, utilities e assicurazioni.
Zero Hunger Corporate Lab: uno spazio di confronto operativo
Il Corporate Lab è nato come uno spazio di confronto concreto sul contributo che le imprese possono fornire nella riduzione della povertà alimentare e nella promozione del diritto al cibo. Obiettivo: superare l’approccio emergenziale e integrare questi temi nelle strategie ESG, nelle filiere e nei processi decisionali aziendali.
La nascita della Zero Hunger Business Community
Azione Contro la Fame punta alla creazione di una Zero Hunger Business Community, una piattaforma permanente che consenta alle imprese di collaborare nella costruzione di soluzioni ad alto impatto sociale e nel generare un cambiamento sistemico e misurabile.
Le priorità emerse: dalle filiere etiche alla riduzione degli sprechi
Dall’analisi dei report di Azione Contro la Fame – Atlante della Fame in Italia e Mappa delle Emergenze Globali – è emersa l’urgenza di un approccio sistemico, in grado di coinvolgere più funzioni aziendali.
Tra i principali ambiti di intervento individuati:
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Riduzione degli sprechi e recupero delle eccedenze alimentari
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Filiera sostenibile e tutela dei diritti dei lavoratori
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Agricoltura responsabile e protezione della biodiversità
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Educazione alimentare e sensibilizzazione dei consumatori
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Inclusione lavorativa e progetti territoriali
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Campagne di cause related marketing
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Cultura interna sulla sostenibilità e coinvolgimento dello staff
Gli interventi introduttivi
Hanno aperto i lavori Licia Casamassima, Responsabile Partnership & Programs di Azione Contro la Fame Italia, e Matteo Pedrini, Direttore Scientifico di Sustainability Makers e di ALTIS. Entrambi hanno sottolineato la responsabilità del settore privato nel raggiungimento degli SDGs e nel contribuire a sistemi alimentari più equi.
Inspirational Talks: cinque aziende, cinque casi studio
Durante la sessione di Inspirational Talks, cinque aziende – Bolton Group, COOP, Fondazione Conad, PayPal e Mipharm (DMX PHARMA) – hanno presentato modelli concreti di integrazione tra business e impatto sociale.
A seguire, le aziende partecipanti si sono divise in tavoli di lavoro facilitati per condividere sfide, soluzioni e leve strategiche legate alla sostenibilità aziendale.
Tra i partecipanti anche AXA, Esselunga, Eurocompany, Fondazione Snam, Iper (Finiper Canova), Italmark, Martino Rossi e Prysmian Group.
Dichiarazioni e casi d’eccellenza
Azione Contro la Fame: nasce un nuovo modello di responsabilità condivisa
Licia Casamassima ha sottolineato il valore del Corporate Lab come punto di svolta per superare la logica emergenziale:
“La lotta alla povertà alimentare richiede visione di lungo periodo, reti generative e responsabilità condivisa. Il mondo imprenditoriale può essere un attore decisivo nel costruire modelli di crescita equi e sostenibili”.
Sustainability Makers e ALTIS: il ruolo strategico delle imprese
Matteo Pedrini ha ricordato:
“Gli esempi condivisi mostrano come le aziende possano coniugare performance economica e valore sociale, riducendo disuguaglianze e rendendo più eque le filiere”.
Fondazione Conad: educazione e comunità
Maria Cristina Alfieri ha presentato il programma nazionale “Accompagna una Famiglia”, realizzato con Azione Contro la Fame, Fondazione Snam e Caritas:
“Il progetto dimostra che il cambiamento è possibile quando la comunità lavora insieme”.
Bolton Group: responsabilità lungo tutta la filiera
Luciano Pirovano ha evidenziato l’impegno del gruppo nella lotta allo spreco alimentare e la collaborazione con Banco Alimentare:
“Solo nel 2024 abbiamo donato oltre 27 milioni di grammi di proteine attraverso i nostri prodotti”.
Coop: filiere etiche e impatto sul territorio
Carmela Favarulo ha illustrato l’approccio integrato di Coop tra business, filiere e iniziative sociali come “Buon Fine” e “Dona la Spesa”:
“In un momento in cui le disuguaglianze crescono, il nostro impegno è ancora più necessario”.
PayPal: la cultura della micro-donazione digitale
Vanina Acqualagna ha raccontato il successo del programma Give at Checkout:
“Ogni micro-donazione può sostenere iniziative vitali, in Italia e nel mondo”.
Mipharm/DMX PHARMA: inclusione lavorativa contro la povertà
Paolo Caputo ha illustrato il progetto “Mai più fame: dall’emergenza all’autonomia”, che ha portato all’inserimento lavorativo di persone vulnerabili:
“La collaborazione tra imprese e Terzo Settore può generare un cambiamento reale”.
Conclusione: verso un ecosistema condiviso per lo Zero Hunger
Lo Zero Hunger Corporate Lab rappresenta l’inizio di un percorso strutturale che mira a creare una business community attiva, competente e orientata al cambiamento sistemico.
La sfida del futuro è integrare sostenibilità, diritto al cibo e strategie aziendali, creando un modello di crescita più equo e inclusivo.
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