Zlatan Ibrahimovic: “Mi manca l’adrenalina del campo, è impossibile sostituirla”
Zlatan Ibrahimovic confessa di sentire la mancanza del calcio dopo il ritiro: “L’adrenalina del campo è unica”. Tra ricordi, sfide e nuovi progetti, il campione svedese si racconta.

Zlatan Ibrahimovic: “Mi manca l’adrenalina del campo, è impossibile sostituirla”
Zlatan Ibrahimovic torna a parlare del suo addio al calcio e, come sempre, lo fa con la schiettezza e la forza che lo hanno reso un’icona mondiale. A più di un anno dal ritiro, il fuoriclasse svedese ammette di sentire la mancanza di quella scarica di energia unica che solo il campo può regalare.
“Mi manca l’adrenalina, quella sensazione che ti attraversa poco prima di scendere in campo, quando tutto è silenzio ma dentro di te c’è un’esplosione. È qualcosa che non puoi riprodurre nella vita di tutti i giorni,”
ha dichiarato Ibrahimovic in una recente intervista.
Un addio difficile per una leggenda senza tempo
Per un atleta come lui, abituato a sfidare se stesso e il mondo intero, dire basta non è mai semplice. Zlatan ha costruito la sua carriera sull’ambizione, sulla mentalità vincente e su un carisma che ha trasformato ogni squadra in cui ha giocato.
Dall’Ajax al Barcellona, dalla Juventus al Milan, passando per Inter, PSG, Manchester United e LA Galaxy, Ibrahimovic ha lasciato il segno ovunque. Oltre 500 gol, titoli nazionali in quattro paesi diversi e una presenza scenica che lo ha reso un personaggio unico, dentro e fuori dal campo.
“Non puoi semplicemente smettere e ricominciare da capo,” ha aggiunto. “Dopo il ritiro devi reinventarti, trovare nuovi stimoli, ma la sensazione del campo — quella lotta, quell’adrenalina — resta insostituibile.”
Una nuova vita, ma la stessa mentalità
Oggi Zlatan è impegnato in diversi progetti legati allo sport e al business. Collabora con club, aziende e media, e continua a essere una figura influente nel mondo del calcio. Ma la sua filosofia non è cambiata: anche lontano dal rettangolo verde, Ibrahimovic affronta ogni sfida con lo stesso spirito combattivo.
Chi lo conosce sa che non ha mai smesso di allenarsi, almeno mentalmente. “Io non mi considero un ex atleta,” ha confidato in più occasioni. “Mi considero sempre un vincente. Solo che ora gioco in un altro tipo di partita.”
L’eredità di un campione eterno
Il suo ritiro ha lasciato un vuoto non solo nel calcio europeo, ma anche tra i tifosi che hanno visto in lui molto più di un semplice giocatore: un simbolo di determinazione, orgoglio e autoironia. Le sue frasi — spesso provocatorie, sempre memorabili — sono diventate parte della cultura sportiva contemporanea.
Oggi, anche senza scendere più in campo, Zlatan continua a ispirare nuove generazioni di sportivi. La sua storia è la prova che la grandezza non si misura solo in gol o trofei, ma nella capacità di reinventarsi e di affrontare il cambiamento con coraggio.
“Quando smetti di giocare, non smetti di essere te stesso,” ha concluso. “L’importante è non perdere mai la fame. Io non lo farò mai.”
La carriera in numeri
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Partite giocate: oltre 900
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Gol segnati: più di 560
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Squadre principali: Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan, PSG, Manchester United, LA Galaxy
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Titoli vinti: 31 trofei
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Esordio da professionista: 1999
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Ritiro ufficiale: giugno 2023
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