Accusato di estorsione e lesioni, ha il divieto di avvicinarsi alla compagna: il giorno che glielo revocano i due si sposano

Genova. Dovevano sposarsi a novembre, dopo oltre dieci anni di vita insieme e quattro figli. Poi, all’inizio di quest’anno la coppia ha attraversato qualche momento di difficoltà e lui, 31 anni, è finito indagato per estorsione e lesioni nei confronti della compagna.
Due gli episodi contestati, il primo a febbraio quando l’uomo ha strattonato la compagna che chattava sul cellulare. Una violenza scatenata dalla gelosia: “Non mi voleva dire con chi stava parlando” ha detto al giudice. La donna in quel caso non aveva sporto denuncia. Il secondo episodio ad agosto, quando durante una lite lui aveva cercato di prendere il bancomat di lei. Poi aveva chiuso di botto una finestra e il vetro si era rotto. La donna, che era lì accanto, si era ferita. In quel caso nell’appartamento erano arrivate le volanti della Questura. E lui, oltre ad essere stato denunciato, era stato allontanato dal nucleo famigliare con un provvedimento del giudice.
Il 31enne, incensurato, assistito dall’avvocato Luca Rinaldi, è finito per qualche tempo anche a dormire in auto perché pur lavorando non aveva i soldi per mantenere la famiglia e affittarsi anche un appartamento. Ha spiegato al giudice che quel bancomat strappato dalle mani della compagna serviva per pagare le rate dei mobili che avevano acquistato insieme e che non voleva certo farle del male. Si è rivolto a uno psicologo perché ha ammesso di essere stato geloso della donna ma ha deciso di farsi aiutare. E la compagna ha confermato il racconto sia rispetto alla natura del tutto accidentale del ferimento, sia rispetto all’utilizzo del bancomat. La donna ha anche detto che a parte quell’episodio lui non ha mai avuto un comportamento violento né minaccioso. “Anche io quando litighiamo dico delle brutte cose” ha spiegato al pm.
I due fra l’altro erano in procinto di sposarsi. Matrimonio rinviato visto che la misura cautelare, emessa a settembre, gli impediva di avvicinarsi alla promessa sposa. Questo fino a ieri quando il giudice Giorgio Morando, dopo aver esaminato gli atti, ha accolto le richiesta di revoca della misura cautelare. La coppia così, con un mese di ritardo, ha festeggiato è convogliata a nozze.
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