Addio al jamming: nasce lFPV militare che comunica via fibra ottica
Nel campo della guerra elettronica, dove il controllo dello spettro radio è diventato un fattore decisivo, i droni FPV tradizionali mostrano sempre più spesso i loro limiti. Interferenze, spoofing e localizzazione passiva hanno reso vulnerabili molti sistemi basati su collegamenti radio, come dimostrano le lezioni apprese nei conflitti più recenti. È proprio da questo contesto che nasce Archer Fiber, presentato come il primo drone FPV al mondo a utilizzare un collegamento in fibra ottica al posto delle trasmissioni radio.
Il progetto è stato annunciato dalla statunitense Neros Technologies insieme alla israeliana Kela Technologies. Le due aziende descrivono Archer Fiber come una piattaforma pensata per operare in ambienti elettromagnetici fortemente contestati, dove i droni convenzionali faticano a mantenere il controllo e la trasmissione video. La caratteristica centrale del sistema è l’abbandono completo delle radiofrequenze: i comandi e il flusso video viaggiano sotto forma di impulsi luminosi lungo un cavo in fibra ottica che collega il drone all’operatore.
Questa scelta tecnica elimina alla radice molte delle vulnerabilità tipiche dei droni FPV. Non trasmettendo segnali nell’aria, Archer Fiber non emette una firma radio, rendendo estremamente difficile il rilevamento tramite sensori passivi e neutralizzando le tecniche di disturbo elettronico. Secondo le aziende, il risultato è una connessione stabile anche in presenza di interferenze così intense da mettere fuori uso i sistemi basati su radio.
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