Agricoltura, Ismea nominata Copernicus Ambassador dalla Ue
Roma, 28 mag. (askanews) – Ismea, già Copernicus Academy, è entrata a far parte della più ampia famiglia dei Copernicus Ambassador, un attestato che conferma l’ente come punto di riferimento per le comunità di utenti e promotore della diffusione delle applicazioni satellitari nel settore agricolo e rurale.
L’Istituto infatti mira a supportare imprenditori agricoli, consulenti e operatori nella transizione verso modelli di gestione aziendale e territoriale più sostenibili e innovativi, favorendo l’integrazione dei dati satellitari nei processi decisionali e operativi e diffondendo la conoscenza di tecnologie che permettono di migliorare l’efficacia e l’efficienza sia dei processi amministrativi sia della gestione quotidiana delle imprese agricole.
In un’ottica di cooperazione interistituzionale, Ismea ha attivato le prime collaborazioni con Regioni, mondo accademico, enti pubblici e privati competenti in materia agricola, nonché con imprese specializzate nei servizi satellitari applicati all’agricoltura. Queste sinergie hanno portato alla sperimentazione di percorsi formativi e di addestramento per i consulenti del settore e alla definizione di schemi di cooperazione tra istituzioni.
Le proposte progettuali si sono finora concretizzate in 3 corsi di formazione in altrettante regioni italiane, che hanno visto la partecipazione di circa 150 utenti, affiancati da 25 esperti e relatori e 4 università. Il progetto ha coinvolto 15 realtà, tra pubbliche amministrazioni ed enti territoriali, e 3 aziende specializzate in tecnologie satellitari.
Ismea ha inoltre rappresentato l’esperienza acquisita in occasione della General Assembly degli EU Space Network organizzata lo scorso aprile a Venezia ed ha promosso un’attività di reskilling e upskilling per i professionisti e in ambiti formativi specifici finalizzati a colmare i gap di competenze individuati in materia di osservazione della Terra.
“L’impegno di Ismea attraverso le competenze – spiega il direttore generale Sergio Marchi – punta a rafforzare la competitività e la sostenibilità economica e ambientale del settore primario. L’obiettivo è anche quello di migliorare la qualità dei processi, ottimizzare i consumi irrigui e l’impiego dei mezzi tecnici e, non ultimo, di diffondere la cultura della gestione integrale dei rischi”.
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