Mercato immobiliare turistico in montagna: prezzi in crescita e trend per l’inverno 2025-2026
Prezzi in aumento nelle località di montagna: analisi del mercato immobiliare turistico inverno 2025-26 tra Lombardia, Trentino e Alpi.
Mercato immobiliare turistico in montagna:
prezzi in crescita nel 2025 e scenari per l’inverno 2025-26
Il mercato immobiliare turistico in montagna mostra segnali di tenuta e, in alcune aree, una crescita decisa dei prezzi. Secondo le analisi dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, nella prima parte del 2025 i valori delle abitazioni nelle località montane italiane registrano un aumento medio dell’1,0%, con forti differenze territoriali.
A trainare il mercato è la Lombardia (+7,3%), grazie soprattutto al comprensorio del Passo del Tonale, seguita dal Trentino-Alto Adige (+3,8%). Più contenuto l’incremento in Veneto (+0,4%), mentre si registra una sostanziale stabilità in Valle d’Aosta (-0,3%), Abruzzo (-0,6%) e Piemonte (0%).
Valle d’Aosta: mercato stabile e interesse crescente degli stranieri
Nella Valle d’Aosta i prezzi delle case vacanza risultano sostanzialmente stabili. A Cogne le quotazioni non mostrano variazioni, ma resta elevata l’attrattività dei comuni limitrofi come Introd, Saint-Nicolas e Saint-Pierre, apprezzati per la posizione strategica e i collegamenti con Pila e Courmayeur.
La Valsavarenche, nel Parco del Gran Paradiso, offre valori più accessibili (tra 1.400 e 1.800 €/mq) e un’offerta composta prevalentemente da baite e rustici. Gli acquirenti, in gran parte italiani, cercano bilocali e trilocali fino a 80 mq, con budget compresi tra 150 e 280 mila euro. Cogne resta la località più costosa, con punte di 3.500 €/mq per soluzioni ristrutturate.
Nella Vallata del Grand Combin (Gran San Bernardo e Valpelline) i prezzi sono stabili, con un lieve aumento a Gignod, dove si acquista anche come abitazione principale. Cresce la presenza di acquirenti stranieri, in particolare svizzeri e belgi, orientati verso soluzioni indipendenti immerse nel verde. Buona la domanda di affitti stagionali, che alimenta anche gli acquisti per investimento.
Stabili anche le quotazioni in Bassa Valle e Alta Valle, dove si segnala un incremento delle compravendite da parte di stranieri provenienti da tutta Europa. Cervinia si conferma la località più cara, con prezzi medi tra 6.000 e 7.000 €/mq e punte di 10.000 €/mq per il nuovo, mentre Torgnon resta molto attrattiva con valori intorno a 2.200 €/mq.
Piemonte: prezzi fermi ma domanda vivace
In Piemonte i prezzi delle località turistiche restano invariati. A Bardonecchia la domanda di casa vacanza è sostenuta, favorita dall’ottimo collegamento ferroviario. Gli acquirenti, prevalentemente torinesi, cercano bilocali da 40-50 mq, con valori medi tra 130 e 140 mila euro. Il nuovo si colloca tra 5.000 e 6.000 €/mq.
Il mercato di Sestriere è dinamico, con una crescita della domanda anche per piccoli tagli destinati all’investimento. I prezzi oscillano tra 2.800 e 3.000 €/mq per l’usato in buono stato, mentre il ristrutturato raggiunge 4.000-5.000 €/mq. Buon interesse anche per le frazioni come Grangesises e Sauze di Cesana, più accessibili.
Lombardia: forte crescita al Tonale e a Tirano
La Lombardia è la regione più dinamica. A Clusone i prezzi crescono del 6,7%, con una domanda vivace sia per uso personale sia per investimento. Le quotazioni vanno da 900 a 1.400 €/mq per l’usato, mentre il nuovo raggiunge 2.600 €/mq.
Deciso aumento a Ponte di Legno (+10,8%) e Temù (+13,6%), complice la forte domanda e la scarsità di offerta. I nuovi interventi arrivano a 7.000 €/mq, con punte di 10.000 €/mq per le costruzioni green. Importanti anche i progetti di ampliamento del comprensorio sciistico del Passo del Tonale, destinati a rafforzare l’attrattività dell’area.
Crescono i prezzi anche a Tirano (+8%), spinti dal turismo legato al Trenino Rosso del Bernina e dalla diffusione degli affitti brevi. Le nuove costruzioni si vendono fino a 3.400 €/mq, mentre si prevede un possibile ritorno sul mercato delle vendite a fronte di normative più stringenti sugli affitti turistici.
A Bormio i valori restano stabili, ma il mercato delle locazioni è molto vivace in vista delle Olimpiadi, con canoni elevati soprattutto nei mesi invernali. Prezzi più accessibili nei comuni limitrofi come Sondalo e Valfurva.
Trentino-Alto Adige: domanda solida e attenzione alle nuove costruzioni
Nel Trentino-Alto Adige il mercato tiene. Ad Arco i prezzi sono stabili, ma cresce la richiesta di nuove costruzioni, anche per timori legati alla direttiva europea sulle case green. L’usato in ottimo stato costa tra 3.000 e 3.800 €/mq, mentre il nuovo supera i 5.000 €/mq.
In lieve aumento i valori a Folgaria e Lavarone, mete apprezzate per la posizione strategica e i prezzi più accessibili rispetto alle località più blasonate. L’usato varia tra 1.900 e 2.000 €/mq, mentre le riqualificazioni possono arrivare a 5.000 €/mq. Buone le prospettive per gli investimenti legati agli affitti stagionali.
Veneto e Abruzzo: offerta limitata e domanda selettiva
In Veneto, ad Asiago e Gallio, i prezzi crescono leggermente per effetto della bassa offerta. Le nuove costruzioni si attestano tra 4.500 e 5.000 €/mq, mentre le zone di Laghetto e Aeroporto restano tra le più richieste.
In Abruzzo, a Roccaraso, i valori scendono dell’8,5% sull’usato, penalizzato dalla forte presenza di nuove costruzioni in classe energetica elevata. Il nuovo si vende tra 3.500 e 4.000 €/mq, mentre il mercato degli affitti turistici continua a sostenere l’interesse degli investitori.
Conclusione
Il mercato immobiliare turistico in montagna si conferma resiliente, con aree in forte crescita e altre in fase di consolidamento. La domanda resta sostenuta, soprattutto per bilocali e trilocali, e l’interesse degli investitori è sempre più legato alla redditività degli affitti stagionali e alle prospettive di sviluppo turistico dei territori.
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