Aletsch, il gigante di ghiaccio delle Alpi che arretra di 40 metri l’anno

Agosto 21, 2025 - 10:30
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Aletsch, il gigante di ghiaccio delle Alpi che arretra di 40 metri l’anno

Il ghiacciaio Aletsch, con i suoi oltre venti chilometri di lunghezza, è da sempre considerato il gigante bianco delle Alpi e un patrimonio naturale di valore universale. Oggi però il suo corpo di ghiaccio appare annerito, scavato, in evidente sofferenza. Secondo i dati diffusi da Glamos, la rete di monitoraggio dei ghiacciai svizzeri, tra il 2000 e il 2023 l’Aletsch ha arretrato in media di 40 metri l’anno, assottigliandosi soprattutto nella parte terminale. Se la tendenza non verrà invertita, nel 2100 la sua estensione sarà ridotta di oltre la metà, e nello scenario climatico peggiore resteranno soltanto placche isolate alle quote più elevate.

Il quadro è stato reso pubblico a Briga, in Svizzera, nella conferenza stampa che ha inaugurato la sesta edizione della Carovana dei ghiacciai di Legambiente, realizzata in collaborazione con CIPRA Italia e con la partnership scientifica della Fondazione Glaciologica Italiana. La situazione dell’Aletsch non è un’eccezione ma un simbolo: sulle Alpi svizzere il riscaldamento medio ha già raggiunto 2,9 gradi rispetto all’epoca pre-industriale, un aumento doppio rispetto alla media globale. Le conseguenze non riguardano solo il ghiaccio, ma anche la stabilità dei versanti, sempre più segnati da morene instabili, fratture e deformazioni.

Emblematico resta il crollo che tre mesi fa ha distrutto il villaggio di Blatten, travolto dal collasso del ghiacciaio Birch dopo la frana del Kleines Nesthorn. Solo il monitoraggio continuo avviato dal servizio cantonale dei rischi naturali ha permesso di evacuare per tempo la popolazione, evitando vittime. È la dimostrazione di come lo studio rigoroso e la sorveglianza costante possano fare la differenza in territori sempre più fragili.

«Sull’Aletsch – dichiara Marco Giardino, vicepresidente della Fondazione Glaciologia Italiana e docente di Geografia fisica e Geomorfologia dell’Università di Torino - abbiamo constatato come la salute del ghiacciaio influisca anche sulla stabilità dei versanti. Infatti, la diminuzione progressiva del volume di questo ghiacciaio ha attivato una serie di deformazioni sul versante sinistro della valle: fratture con dimensione crescente verso il basso e con velocità di evoluzione che si è incrementata nel tempo, fino a generare frane di volume crescente, come dimostrano i dati degli ultimi 60 anni raccolti del Politecnico Federale di Zurigo. Come nel caso di Blatten, solo attraverso uno studio rigoroso delle relazioni fra riscaldamento climatico e instabilità naturali è possibile prevedere l’evoluzione dell’ambiente alpino e pianificare una migliore gestione del patrimonio naturale e del territorio».

Le parole di Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di CIPRA Italia, restituiscono il senso di urgenza che la campagna intende trasmettere: «Vengono i brividi – dichiara – al pensiero che una meraviglia naturale unica come l’Aletsch possa scomparire, nel silenzio più totale, nel giro di pochi decenni. Questi straordinari patrimoni della natura, troppo spesso relegati a “periferie” geografiche, nell’Anno internazionale della conservazione dei ghiacciai dovrebbero diventare il centro simbolico e strategico di una nuova politica europea. Le Alpi, i Pirenei, i Carpazi, le Highlands scozzesi, i ghiacciai norvegesi… non sono soltanto luoghi da proteggere, ma territori da cui può nascere una nuova governance climatica multilivello, fondata sulla prossimità ai territori, sulla co-produzione delle conoscenze e sull’integrazione delle dimensioni scientifiche, culturali e politiche».

L’iniziativa non si limita alla denuncia. Con la campagna “Una firma per i ghiacciai”, Legambiente rilancia la richiesta di azioni concrete al Governo italiano e alle istituzioni europee, partendo dai sette interventi prioritari contenuti nel Manifesto per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse.
La petizione, attiva online, vuole dare forza a un appello che dall’Aletsch arriva a tutta l’Europa: senza politiche climatiche ambiziose e senza un governo multilivello dei territori alpini, i giganti bianchi rischiano di trasformarsi in ricordo nel giro di una generazione.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia