Area cani al Parco Molina di Varese: si accende il dibattito, residenti divisi sulla proposta


Dopo la pubblicazione dell’articolo sulla petizione per un’area cani al Parco Molina, promossa da alcuni residenti di Via Brunico e che ha raccolto oltre 300 firme su Change.org, sono arrivate due significative prese di posizione che aprono un dibattito articolato sulla reale necessità e opportunità del progetto che coinvolge il rione di Belforte a Varese.
I residenti contrari: “Nella quotidianità sarebbe un aggravamento delle condizioni già precarie del parco”
La prima risposta proviene da un gruppo di abitanti del Parco Molina che pone diverse obiezioni alla proposta, presentando argomentazioni dettagliate. «Il nostro non è un “no” ideologico, ma un “no” ragionato, fondato su una conoscenza quotidiana e diretta del parco», precisano nel documento che ci hanno inviato frutto di un lavoro di gruppo realizzato in una chat di residenti.
Il gruppo di residenti contrari sottolinea un aspetto che ritiene cruciale: « La petizione online ha raccolto – al momento della stesura del presente documento – 312 firme, delle quali solo una minima parte pare appartenga a residenti effettivi del Parco Molina. Questo significa che la grande maggioranza dei firmatari non conosce direttamente la quotidianità di questo parco, e ha probabilmente aderito alla proposta in buona fede, senza essere a conoscenza delle implicazioni reali per chi vive a stretto contatto con l’area interessata.Chi abita invece a ridosso dell’area interessata, conosce meglio le attuali criticità e comprende quanto tale intervento rischierebbe di peggiorare una situazione già delicata».
I residenti contrari dipingono un quadro preoccupante dello stato attuale del Parco Molina, elencando una serie di criticità, dalle più piccole alle più gravi, che vivono quotidianamente: frequentazioni poco rassicuranti soprattutto nelle ore serali e notturne, episodi di bivacco e incuria, mancata raccolta degli escrementi da parte di alcuni proprietari di cani, episodi di furti e aggressioni e una totale assenza di controllo o sorveglianza attiva. «Più volte abbiamo chiesto interventi urgenti per garantire manutenzione, vigilanza e decoro. Purtroppo, ad oggi, le risposte concrete tardano ad arrivare», si legge nel documento.
Secondo questi residenti l’introduzione di un’area cani non farebbe che aggravare i problemi esistenti: «Le normative prevedono che un’area cani debba rispettare determinati criteri, come la distanza dalle abitazioni, la sicurezza, e la presenza di spazi sufficienti. Il Parco Molina non soddisfa tali requisiti», sostengono.
L’area verrebbe inoltre sottratta a uno spazio già condiviso tra bambini, famiglie, anziani e sportivi, con il rischio di trasformare il parco in «un punto di attrazione per utenti esterni, con conseguente sovraffollamento, aumento del traffico, disturbo acustico e aggravamento delle condizioni igienico-sanitarie».
Il gruppo di residenti contrari non si limita al “no”, ma vengono proposte soluzioni alternative: «Non siamo contrari alle aree cani. Crediamo anzi che ogni città debba dotarsi di spazi ben progettati e funzionali per rispondere ai bisogni dei cittadini e dei loro animali», precisano.
Tra le ubicazioni considerate più idonee vengono indicate la zona dell’Ex Macello e l’area intorno al Castello di Belforte, che offrirebbero «spazi più ampi, maggiore distanza dalle abitazioni e condizioni logistiche sicuramente più idonee».
Il Consiglio di Quartiere: “Valutiamo insieme”
La seconda risposta arriva dal Consiglio di Quartiere 7, che assume una posizione più istituzionale, con una nota a firma della coordinatrice Sabrina Cosma, che nella nota, premettendo di avere saputo di questa petizione dall’articolo, precisa: «Pur non condividendo il modo in cui è stata portata avanti questa istanza, abbiamo raccolto la richiesta e ci stiamo muovendo coinvolgendo l’amministrazione», spiega Cosma.
L’approccio del Consiglio prevede di richiedere «Al più presto un colloquio con gli uffici competenti per avere un parere tecnico e per cercare eventualmente un’alternativa idonea nella zona», per poi discuterne «Insieme a tutti gli abitanti del quartiere interessati, durante la prossima assemblea pubblica di quartiere, che convocheremo al più presto».
Un confronto democratico in vista?
Il dibattito sul Parco Molina nato dalla petizione mette in evidenza come anche progetti apparentemente semplici, come il lancio di una petizione online, possano generare discussioni complesse, che toccano temi fondamentali della convivenza e della partecipazione democratica.
Da una parte infatti c’è chi ha firmato la petizione ritenendo importante garantire spazi per i cani in città. Dall’altra ci sono residenti che vivono quotidianamente le criticità dell’area e temono un peggioramento della situazione. In mezzo, le istituzioni della zona che cercano di mediare e trovare soluzioni condivise. La prossima assemblea pubblica di quartiere può rappresentare un’ottima occasione per verificare se sarà possibile trovare una sintesi tra posizioni che al momento appaiono distanti.
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