Cause esclusione diniego di accesso: necessità di valutare attentamente gli interessi in gioco

Lug 14, 2025 - 21:00
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Cause esclusione diniego di accesso: necessità di valutare attentamente gli interessi in gioco

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Ecco alcuni importanti chiarimenti in merito alle cause di esclusione al diniego di accesso ai documenti amministrativi per il cittadino: focus a cura del Dott. Vincenzo Tedesco.


La Legge n. 241/1990 (rubricata “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”), il legislatore ha affermato il diritto del cittadino a conoscere i documenti amministrativi, disciplinando all’art. 22 e ss. l’accesso agli atti.

I principi del diritto di accesso

Il diritto di accesso si eleva, così, a bene della vita autonomo – come tale meritevole di tutela – che si estrinseca sostanzialmente in due principi (espressione di civiltà e democrazia), quali:

  • quello di consentire ai cittadini di orientare i propri comportamenti al fine di curare e difendere i loro interessi giuridici (utile, ad esempio, a valutare l’opportunità di instaurare un giudizio);
  • quello di assicurare all’interessato trasparenza ed imparzialità, indipendentemente dalla lesione in concreto di un interesse legittimo o diritto soggettivo facente capo alla sfera giuridica dell’interessato (onde verificare, ad esempio, il rispetto del principio di uguaglianza nel trattare situazioni giuridiche uguali in modo uguale).

Pur se qualificato come diritto fondamentale, il diritto di accesso non può essere esercitato illimitatamente, laddove inevitabilmente deve essere bilanciato con altri diritti di pari rango che assumono o possono assumere rilevanza nel caso concreto (quale spesso è il diritto alla riservatezza).

I presupposti indicati dalla legge

Ed è a tal proposito che la legge individua precisamente i presupposti che debbono imprescindibilmente ricorrere nelle istanze di accesso agli atti:

  • la legittimazione a richiedere l’accesso agli atti amministrativi presuppone la dimostrazione che gli atti oggetto dell’istanza siano in grado di spiegare effetti diretti o indiretti nella sfera giuridica dell’istante;
  • la posizione da tutelare deve risultare comunque collegata ai documenti oggetto della richiesta di accesso.

Possono esercitare il diritto di accesso tutti i soggetti privati, inclusi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi ed è necessario che il richiedente abbia un interesse diretto, concreto e attuale rispetto al documento richiesto.

La richiesta di accesso agli atti deve essere presentata all’amministrazione che detiene il documento. Questa può essere effettuata in forma scritta e deve contenere la specifica dei documenti richiesti e le motivazioni.

L’amministrazione ha il dovere di rispondere di norma entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta a meno che non ci sia il c.d. Diniego al diritto di accesso.

Cause esclusione diniego di accesso

Si veda a questo proposito Sentenza Tar Tribunale Amministrativo Regionale della LOMBARDIA – Brescia, Sezione 2, Sentenza del 30-01-2025, n. 57 in cui si evidenzia come sia necessario per negare (nella fattispecie si trattava di un immotivato diniego relativo ad un accesso agli atti amministrativi fondamentali per esercitare il diritto di difesa in un altro procedimento).

  • Carenza di Motivazione del rigetto. Il diniego alla richiesta di accesso agli atti è stato ritenuto carente di motivazione. in violazione del principio di trasparenza e buona amministrazione dell’azione amministrativa stabilito dagli articoli 22 e seguenti della Legge 241/1990 e dal DPR 184/2006.
  • Necessità di Accesso per la Difesa degli Interessi Giuridici. L’articolo 24, comma 7, della Legge 241/1990, prevede che l’accesso ai documenti amministrativi deve essere garantito quando la conoscenza di tali documenti sia necessaria per curare o difendere i propri interessi giuridici. Nel caso specifico, la ricorrente necessitava di tali documenti per difendersi adeguatamente da accuse e per comprendere la legittimità del procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti. Inoltre, la richiesta di accesso agli atti da parte della ricorrente è stata considerata un “accesso difensivo”, mirato a ottenere documenti essenziali per la difesa dei propri diritti. La giurisprudenza consolidata prevede che, in tali casi, il diritto di accesso prevalga sulle esigenze di segretezza o riservatezza di terzi.
  • Assenza di Pregiudizio Concreto agli Interessi tutelati. L’amministrazione non ha dimostrato come l’accesso ai documenti richiesti avrebbe arrecato un pregiudizio concreto agli interessi tutelati, quali la sicurezza nazionale o la riservatezza di terzi. Pertanto, il diniego di accesso non era giustificato.

Al riguardo si ricorda anche l’orientamento del Consiglio di Stato secondo cui “anche nei casi di accesso civico generalizzato, non essendo correlato ad alcuna posizione sostanziale legittimante, ben possa veicolare pretese meno incisive rispetto all’accesso documentale e, in presenza di contro-interessi rilevanti, lo scrutinio di necessità e proporzionalità appaia orientato alla massimizzazione della tutela della riservatezza e della segretezza, in danno della trasparenza[1].

Note

[1] Cons. Stato, sez. V, 20 marzo 2019, n. 1817.

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