Concorso per 1800 assistenti al Ministero della Cultura: tutti i dettagli

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Il Ministero della Cultura ha infatti avviato una procedura concorsuale finalizzata all’assunzione a tempo indeterminato di 1.800 assistenti, figure chiave per il funzionamento quotidiano di musei, siti archeologici, archivi, biblioteche e uffici territoriali distribuiti sull’intero territorio nazionale.

Il bando è stato pubblicato sul Portale Unico del Reclutamento della Pubblica Amministrazione e rappresenta un’importante opportunità occupazionale per chi è in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore.

Un concorso articolato in due profili professionali

I posti messi a disposizione sono suddivisi in due distinti ambiti operativi, ciascuno con competenze e mansioni specifiche. La quota più consistente riguarda 1.500 assistenti destinati alle attività di tutela, accoglienza e vigilanza del patrimonio e dei servizi culturali. Si tratta di personale chiamato a garantire la fruizione sicura e ordinata dei luoghi della cultura, a supportare il pubblico e a collaborare alla salvaguardia dei beni affidati all’amministrazione.

Accanto a questa figura, il bando prevede l’inserimento di 300 assistenti tecnici specializzati nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. In questo caso il profilo professionale è orientato a competenze di carattere tecnico-scientifico, con un coinvolgimento più diretto nelle attività di studio, conservazione e promozione dei beni culturali.

Titolo di studio e requisiti generali

La partecipazione alla selezione è riservata ai candidati in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado, conseguito presso un istituto statale o riconosciuto. Sono ammessi anche i titoli di studio ottenuti all’estero, purché riconosciuti come equivalenti o equipollenti secondo le procedure previste dalla normativa italiana.

Oltre al requisito scolastico, è necessario soddisfare una serie di condizioni generali valide per l’accesso agli impieghi pubblici: cittadinanza italiana o status equiparato, maggiore età, pieno godimento dei diritti civili e politici, assenza di provvedimenti disciplinari gravi o di condanne incompatibili con il lavoro nella Pubblica Amministrazione, nonché idoneità fisica allo svolgimento delle mansioni previste. Tutti i requisiti devono essere posseduti sia al momento della presentazione della domanda sia al momento dell’eventuale assunzione.

Modalità di candidatura e scadenze

Le domande di partecipazione possono essere inoltrate esclusivamente in via telematica attraverso il portale inPA.gov.it, la piattaforma ufficiale per il reclutamento nella Pubblica Amministrazione. Il termine ultimo per completare la procedura è fissato alle ore 23:59 del 10 gennaio 2026. Non sono ammesse modalità alternative di invio, né candidature presentate oltre la scadenza stabilita.

Una selezione basata su un’unica prova scritta

L’intera procedura concorsuale ruota attorno a una sola prova scritta, progettata per valutare non soltanto le conoscenze teoriche dei candidati, ma anche le loro capacità logiche, decisionali e comportamentali. Il test consiste in 40 quesiti a risposta multipla da svolgere in 60 minuti, con un punteggio massimo conseguibile pari a 30 punti.

La struttura della prova riflette un approccio moderno alla selezione del personale pubblico. Una prima parte, composta da 25 domande, è dedicata alle conoscenze di base e specialistiche. Dieci quesiti sono comuni a entrambi i profili e vertono su materie fondamentali come diritto amministrativo, normativa sul lavoro pubblico, responsabilità dei dipendenti statali, tutela dei dati personali, reati contro la Pubblica Amministrazione, principi del diritto europeo, contabilità di Stato, uso delle tecnologie digitali e conoscenza della lingua inglese a livello elementare.

Le restanti quindici domande sono invece differenziate in base al profilo prescelto. Per gli assistenti alla vigilanza e accoglienza sono previste domande su sicurezza nei luoghi di lavoro, marketing e comunicazione culturale, elementi di legislazione del patrimonio e organizzazione del Ministero. Gli assistenti tecnici, invece, devono dimostrare competenze in ambiti come archeologia, storia dell’arte, museologia, tecniche di scavo e ricerca, anche in contesti subacquei, oltre alle nozioni giuridiche e organizzative comuni.

Spazio alle competenze trasversali

Accanto alla verifica delle conoscenze disciplinari, la prova dedica ampio spazio alle cosiddette soft skills. Sette quesiti sono infatti riservati al ragionamento logico-deduttivo e alla capacità di comprensione critica, mentre otto domande di tipo situazionale pongono il candidato di fronte a scenari lavorativi concreti. In questi casi viene richiesto di individuare il comportamento più efficace tra diverse alternative, valutando la capacità di affrontare problemi organizzativi e gestionali in modo equilibrato e funzionale.

Il sistema di punteggio premia le risposte corrette e penalizza quelle errate, mentre per i quesiti situazionali il punteggio varia in base al livello di efficacia della scelta effettuata. Per superare la prova è necessario ottenere almeno 21 punti su 30.

Organizzazione delle prove e graduatorie

La prova scritta si svolge interamente in modalità digitale, con l’utilizzo di piattaforme informatiche e sedi eventualmente decentrate sul territorio. Le date, gli orari e le sedi di svolgimento vengono comunicati con almeno quindici giorni di anticipo tramite il portale inPA, che rappresenta l’unico canale ufficiale per tutte le comunicazioni relative al concorso.

Al termine della prova, le commissioni esaminatrici redigono le graduatorie di merito sulla base del punteggio conseguito. I candidati classificati nelle posizioni utili, in numero pari ai posti disponibili per ciascun profilo, vengono dichiarati vincitori e assegnati al Ministero della Cultura per l’assunzione a tempo indeterminato.

Concorso per 1800 assistenti al Ministero della Cultura: il bando

Qui il documento completo.

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