Chi sono i tre Carabinieri morti nell’esplosione a Castel d’Azzano: lo sgombero, le macerie, le bombole di gas e le molotov

Si chiamavano Marco Piffari, Valero Daprà e Davide Bernardello i tre carabinieri morti questa mattina nell’esplosione e crollo di un edificio a Castel d’Azzano, in provincia di Verona, durante uno sgombero. Non hanno avuto scampo: appena la porta dell’abitazione, satura di gas, è stata aperta, l’innesco ha causato la deflagrazione che ha distrutto la casa a due piani. Per gli inquirenti si è trattato di un’azione dolosa: fermati i tre fratelli residenti che già in passato avevano minacciato di darsi fuoco contro gli sgomberi ordinati dall’autorità giudiziaria. Almeno un’altra quindicina di operatori tra militari, agenti e pompieri sono rimasti feriti.
“Ho appreso con sconcerto e profondo dolore – si legge in un messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo – la notizia della morte dei tre militari dell’Arma dei Carabinieri, Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, Carabiniere Scelto Davide Bernardello e Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero in provincia di Verona, nella quale sono rimasti feriti anche altri operatori delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco. In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all’Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all’augurio di pronta guarigione agli operatori feriti”.
Pifferi, 56 anni, viveva in provincia di Padova, era luogotenente carica speciale comandante della Squadra Operativa di Supporto Separato (Sos) del 4 Battaglione Veneto. D’aprà anche aveva 56 anni, era nato a Brescia, ed era Brigadiere capo qualifica speciale, operatore delle Aliquote di primo intervento (Api) del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Padova. Con la compagna aveva avuto due figli di 27 e 26 anni. Bernardello aveva 36 anni, era nato a Camposampiero in provincia di Padova, era operatore delle Aliquote di primo intervento (Api) del Nucleo operativo e Radiomobile (Norm) di Padova. Si era arruolato nel 2014 ed era celibe.
Non è possibile esprimere il dolore che ha colpito l’intera Arma, a partire dal Com. Gen. Salvatore Luongo, per la scomparsa dei #Carabinieri Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello, travolti dal crollo di un edificio a Castel D’Azzano (VR) durante attività di servizio pic.twitter.com/5rD0fjA9JF
— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) October 14, 2025
“Non volevano abbandonare la casa ma c’era un ordine del giudice di eseguire lo sgombero, quindi Carabinieri e Polizia di Stato vi hanno dato esecuzione”, ha dichiarato a RaiNews24 Antonello Panuccio, vicesindaco di Castel d’Azzano. “In Comune si conosceva la situazione della famiglia ed eravamo pronti ad accoglierli in qualche sistemazione provvisoria in strutture qui nella zona in realtà non erano soggetti fragili, non c’erano minori e nemmeno anziani”.
Erano “agricoltori che coltivavano i campi, che purtroppo sembra siano stati coinvolti in fatti criminosi e hanno dovuto subire l’esecuzione forzata del recupero del credito sulla casa, che era uno dei pochi beni che avevano […] l’operazione era pianificata perché le forze speciali arrivavano da fuori provincia e quindi era già pianificato anche con le ambulanze, perché si sapeva che potevano esserci dei feriti, ma mai si immaginava che avessero pianificato un’esplosione del genere che è stata sentita nel raggio di 5 km”.
Cordoglio da parte delle forze dell’ordine, in particolare dai Carabinieri. “Piangiamo tre servitori dello Stato che hanno compiuto fino all’ultimo il loro dovere. Ai loro familiari e ai colleghi feriti va l’abbraccio commosso di tutta la nostra comunità. Gli accertamenti giudiziari faranno piena luce sui fatti, ma se fosse confermata la volontarietà del gesto, saremmo di fronte a un atto gravissimo che merita la massima severità. Come Unarma continueremo a lavorare in spirito di collaborazione con le istituzioni affinché in operazioni tanto delicate siano sempre garantite le migliori condizioni di sicurezza per chi interviene”, le parole del Segretario Generale Unarma, Antonio Nicolosi. Puntuali le parole anche degli esponenti del governo Meloni.
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