Cibi ultraprocessati, più si consumano più sale il rischio per la salute. L’esperta: «Meglio prodotti naturale, anche se più grassi e più calorici»

Dicembre 15, 2025 - 10:03
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Cibi ultraprocessati, più si consumano più sale il rischio per la salute. L’esperta: «Meglio prodotti naturale, anche se più grassi e più calorici»

I cibi ultraprocessati sono sempre più sotto accusa. Ma cosa sono esattamente e perché non tutti i prodotti lavorati fanno male alla salute? Lo spiega Marialaura Bonaccio, epidemiologa della nutrizione dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli

di Elisabetta Turra

Può sembrare paradossale, ma uno yogurt intero, con il suo contenuto naturale di grassi, è spesso una scelta migliore rispetto a uno «magro, senza zuccheri e senza lattosio. Se si elimina il grasso, occorre aggiungere altre sostanze per mantenere sapore e consistenza. Così il livello di processamento aumenta e lo yogurt diventa ultraprocessato», spiega Marialaura Bonaccio, epidemiologa della nutrizione dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli. Il concetto di cibo ultraprocessato nasce circa 15 anni fa in epidemiologia nutrizionale ed è legato al grado di manipolazione industriale degli alimenti. «Non è un attacco al processamento in sé – precisa Bonaccio – il pane fatto in casa è un prodotto processato, fondamentale per la nostra alimentazione. Qui il problema è l’ultraprocessamento: alimenti formulati con ingredienti e additivi che non servono a nutrire, ma a generare dipendenza e promuovere l’overconsumo».

Come riconoscere i cibi ultraprocessati

Questi prodotti sono sempre disponibili: li troviamo nelle macchinette, nei supermercati, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Per riconoscerli, un metodo pratico è contare gli ingredienti riportati sull’etichetta. «Se un prodotto ha più di cinque ingredienti e almeno un additivo alimentare possiamo considerarlo ultraprocessato», chiarisce Bonaccio. Lo yogurt alla frutta senza zucchero, per esempio, contiene dolcificanti e conservanti che ne aumentano il grado di lavorazione, mentre uno yogurt bianco di latte intero ha solo due ingredienti: latte e fermenti.

Perché fanno male

Il motivo per cui questi alimenti sono sotto accusa non riguarda solo la loro inutilità nutrizionale, ma anche gli effetti sulla salute. Studi recenti, tra cui la trilogia pubblicata su The Lancet (Ultra-processed foods and human health), confermano che un consumo elevato di ultraprocessati è associato a un aumento del rischio di numerose patologie: cardiovascolari, metaboliche come obesità e diabete, e perfino disturbi della sfera mentale, come depressione e ansia. Sul fronte oncologico, invece, l’evidenza è ancora meno chiara e potrebbe dipendere dal tipo di tumore. «Molti pensano che eliminare il grasso significhi fare la scelta giusta, ma così non è – continua Bonaccio – lo yogurt senza grassi richiede additivi per gusto e consistenza e diventa un prodotto ultraprocessato. Meglio privilegiare il prodotto naturale, anche se più grasso e più calorico».

Giovani più esposti

L’attenzione agli ultraprocessati è particolarmente importante nelle fasce più giovani, tra i principali consumatori di questi prodotti. I dati mostrano che bambini e adolescenti sono maggiormente esposti e il loro consumo contribuisce a fenomeni come l’aumento del sovrappeso infantile a livello mondiale. Negli anziani, invece, il consumo è più ridotto, ma Bonaccio avverte: «Gli anziani del futuro sono i giovani di oggi, e se non cambiano abitudini, continueranno a consumarne molti».

Uno sgarro sì, ma con criterio

E lo sgarro? Bonaccio non lo vieta: «Uno sgarro, per esempio nel fine settimana, è possibile, soprattutto se non si tratta di prodotti ultraprocessati acquistati industrialmente. Il problema non è il dolce in sé, ma la lavorazione industriale e gli ingredienti aggiunti che non servono all’organismo e possono essere dannosi». Secondo uno studio coordinato dall’IRCCS Neuromed, in Italia circa il 20% delle calorie quotidiane proviene da ultraprocessati, contro quasi il 60% negli Stati Uniti e nel Regno Unito. «Anche a questi livelli relativamente bassi, notiamo un aumento del rischio associato a un consumo più elevato. Non esiste una dose sicura: più aumentano gli ultraprocessati, più aumenta il rischio per la salute», conclude Bonaccio.

L’Expert Meeting su alimenti ultraprocessati e salute

Per approfondire questi temi, Marialaura Bonaccio parteciperà all’ ‘Expert Meeting: alimenti ultra processati e salute!”, che si terrà giovedì 18 dicembre 2025 alle 9.30 presso l’Associazione della Stampa Estera, Via del Plebiscito 102, Roma. L’evento riunirà esperti, clinici, ricercatori e istituzioni per discutere le nuove evidenze scientifiche sugli ultraprocessati e proporre raccomandazioni concrete per una comunicazione chiara e basata sui dati. (Per partecipare e prenotare: https://lnkd.in/gdm-_3cP).

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