Dussmann: “Il 30% dei lavoratori vuole decidere anche per il restante 70%”


In merito a quanto pubblicato nei giorni scorsi, Dussmann dichiara quanto segue
Registriamo la notizia che, rispetto al totale di 515 persone impiegate presso l’appalto degli Aeroporti di Linate e Malpensa, 169 lavoratori abbiano espresso posizione negativa in occasione del referendum, peraltro non autorizzato, che si è tenuto nei giorni scorsi. Si parla dunque del 30% del personale che vorrebbe decidere anche per il rimanente 70% che non ha espresso alcuna contrarietà, anzi.
Cogliamo l’occasione per ricordare che il CCNL Multiservizi, siglato il 14 giugno scorso a livello nazionale anche da Filcams CGIL, prevede un incremento di 225 euro mese a regime. In aggiunta a questo, la somma dei riconoscimenti previsti dall’accordo integrativo corrisponde a un incremento dei salari reali di oltre 1800€ all’anno, oltre a una maggiorazione del 15%; maggiorazione superiore rispetto a quanto previsto a oggi dal
CCNL del Turismo per il lavoro domenicale, che si attesta al 10%. Si conferma, dunque, che non solo non ci saranno tagli di alcun tipo, ma che le retribuzioni aggiuntive rispetto a quanto previsto dal CCNL appena sottoscritto.
Infine, per amore di verità e come già esplicitato alle organizzazioni sindacali, l’accordo integrativo sottoscritto da Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil e Flai in data 4 luglio non viene applicato a tutti i lavoratori iscritti alle predette sigle e solo a coloro i quali vi hanno aderito in maniera deliberata e volontaria; e dunque non rientra nella previsione di contratto collettivo sottoposta a referendum né in forza dell’art. 21 l. 300/1970 e neppure in forza degli Accordi Interconfederali firmati da Confindustria e CGIL-CIL-UIL. Questo implica che l’esito del referendum – che non ha raggiunto il quorum calcolato sul totale dei dipendenti degli aeroporti di Linate e Malpensa – sia del tutto ininfluente.
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