Elena Brovelli tra arte e cura: Milano accoglie la spiritualità visiva per la Fondazione FIRA

L’arte immersiva di Elena Brovelli protagonista a Milano: tre installazioni tra Galleria Cael, Fondazione FIRA e Amedia Hotel raccontano un linguaggio visivo che unisce contemplazione, ricerca e trasformazione.

Maggio 10, 2025 - 11:17
 0
Elena Brovelli tra arte e cura: Milano accoglie la spiritualità visiva per la Fondazione FIRA
Elena Brovelli tra arte e cura: Milano accoglie la spiritualità visiva per la Fondazione FIRA
Elena Brovelli tra arte e cura: Milano accoglie la spiritualità visiva per la Fondazione FIRA
Elena Brovelli tra arte e cura: Milano accoglie la spiritualità visiva per la Fondazione FIRA
Elena Brovelli tra arte e cura: Milano accoglie la spiritualità visiva per la Fondazione FIRA
Elena Brovelli tra arte e cura: Milano accoglie la spiritualità visiva per la Fondazione FIRA
Elena Brovelli tra arte e cura: Milano accoglie la spiritualità visiva per la Fondazione FIRA

 Carla Fracci e la Fondazione FIRA: l’arte contemplativa di Brovelli al servizio della ricerca

Dalla Fondazione FIRA alla Galleria Cael, passando per l’installazione immersiva Touch Her Soul e la Satellite Exhibition presso Amedia Hotel – Trademark Collection by Wyndham, la primavera milanese accoglie l’arte spirituale di Elena Brovelli come atto trasformativo collettivo.

Milano, maggio 2025 – Non concede interviste, non si espone. Elena Brovelli, artista elusiva e sempre più centrale nel panorama dell’arte contemporanea, continua a costruire il suo percorso con apparizioni silenziose e potenti, capaci di trasformare ogni luogo espositivo in un portale percettivo.

Dal 12 al 18 maggio, la sua opera Ligea sarà esposta presso lo Spazio BIG Santa Marta, nell’ambito della mostra benefica promossa dalla Fondazione FIRA per il 1° Gala “Donne in Movimento”, iniziativa che unisce arte, danza e ricerca scientifica a sostegno della Borsa di Ricerca “Carla Fracci”, dedicata alla salute reumatologica femminile.
Una cornice etica e simbolica che accoglie la voce muta e meditativa del lavoro di Brovelli con naturalezza, come se fosse sempre appartenuto a quella soglia tra gesto e cura, materia e guarigione.

La scelta della Fondazione conferma una traiettoria artistica che, in queste settimane, ha raggiunto un’intensità rara.

Pochi giorni prima, infatti, Brovelli aveva firmato Touch Her Soul, una delle esperienze più avvolgenti della recente Design Week milanese.
Oltre 800 mq di spazio espositivo, tra interno ed esterno del PARCO Center, sono stati trasformati in un percorso immersivo articolato tra suono, tessuto, luce e ritualità tattile.
Supportata dalla visione del fondatore e filantropo Roberto Polillo e dall’impegno culturale di Erla Gazine, l’installazione ha raccolto figure eminenti del mondo delle istituzioni, delle gallerie e dello spettacolo.
Il cuore pulsante dell’evento era la presenza stessa dell’artista, che, bendata, ha dato corpo al rito performativo che origina ogni sua opera. Il pubblico, avvolto dal respiro del tessuto, ha assistito a un gesto di creazione come transito spirituale.

Ma è con Elena Opera Viva, presentata il 6 maggio presso la Galleria Cael durante la collettiva “Oltre le catene: l’essenza della libertà”, che Brovelli ha sintetizzato tutta la sua poetica.
L’installazione, che resterà visibile fino al 18 maggio, è una forma viva, generata nel silenzio di una meditazione profonda. Non si impone allo sguardo, lo attraversa.
Come in ogni sua creazione, anche qui la materia è protagonista: pieghe che vibrano, superfici che parlano, tessuti che accolgono.
Durante le rare performance, Brovelli appare bendata, muta, mentre la performer Kiki Minou interpreta il linguaggio invisibile del tessuto, rivelandone il ritmo e la voce.

Il risultato è un’esperienza contemplativa che supera i confini dell’arte per entrare nel rituale, nell’intimo, nel collettivo.

Le opere di Elena Brovelli, già presenti in collezioni private internazionali, hanno attirato l’attenzione di realtà come Fondazione De Marchi, Porsche Italia, Fiera Milano, MilanoUnica e Milano Fashion & Jewels.
La critica ha iniziato a posizionarla come fenomeno liminale, tra la sacralità performativa di Abramović e la misteriosa inafferrabilità di Banksy. Ma la sua voce non cerca confronto. La sua presenza non ambisce al clamore.
L’arte di Brovelli non si guarda. Si attraversa.

In meno di un mese, tre apparizioni, Touch Her Soul, Elena Opera Viva, Ligea,  hanno tracciato una linea netta: quella di un nuovo linguaggio dell’arte contemporanea, capace di curare senza medicare, di parlare senza parola, di esistere senza rumore.

A queste si affianca una quarta, più silenziosa ma non meno significativa: la Satellite Exhibition presso Amedia Hotel Trademark Collection by Wyndham, dove una selezione di opere resta visibile fino alla fine di giugno.
Un gesto che estende la pratica di Brovelli anche all’interno dell’hotellerie internazionale, trasformando spazi d’accoglienza in ambienti di contemplazione.

Ancora una volta, l’arte non cerca il pubblico: lo attende.

 

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 1
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News