Epilessia e sport: si può fare! (Ma con le giuste precauzioni)

Lug 15, 2025 - 06:30
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Epilessia e sport: si può fare! (Ma con le giuste precauzioni)

Chi soffre di epilessia può praticare sport? La risposta è sì, ma con consapevolezza. L’attività fisica, infatti, non solo è possibile, ma può anche migliorare la qualità della vita di chi convive con questa patologia neurologica. A chiarirlo sono gli esperti della Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE), che lanciano un messaggio importante: lo sport fa bene, anche a chi ha l’epilessia, a patto di scegliere con attenzione la disciplina più adatta e di adottare opportune precauzioni.

I benefici dell’attività fisica per chi ha l’epilessia

«Lo sport ha effetti positivi sul benessere generale, fisico e psicologico, e secondo alcuni studi può persino migliorare il controllo delle crisi – spiega il Prof. Carlo Andrea Galimberti, Presidente LICE -. È anche un potente strumento di inclusione sociale, utile per contrastare isolamento e stigma». Ogni persona con epilessia ha però una storia clinica unica, e va valutata caso per caso: frequenza, tipo e controllo delle crisi epilettiche sono fattori chiave per decidere quale sport praticare in sicurezza.

Come scegliere attività a basso rischio

«Anche chi ha crisi non ancora controllate può fare attività fisica – aggiunge il Prof. Oriano Mecarelli, Presidente della Fondazione LICE -. L’importante è scegliere attività a basso rischio e praticarle in presenza di qualcuno in grado di offrire assistenza, se necessario».

Sport sì e sport no: cosa dicono gli esperti

Gli esperti di LICE hanno redatto una sorta di vademecum con le attività sportive consigliate o a basso rischio  che sono:

  • Camminata, jogging, ginnastica dolce
  • Yoga, pilates, danza
  • Pallavolo, tennis (con precauzioni)

Con le attività da fare sotto stretto controllo medico, da praticare con cautela e con l’uso di dispositivi di protezione e in presenza di altri atleti: .

  • Nuoto, vela, canoa, windsurf
  • Sci d’acqua
  • Ciclismo, pattinaggio, equitazione

Sono invece assolutamente sconsigliati: immersioni, arrampicata e alpinismo, paracadutismo, parapendio, volo a motore e sport da combattimento come boxe.  In questi casi il rischio legato a una crisi improvvisa è considerato troppo elevato.

Parola d’ordine: informare

«Prima di iniziare uno sport, è fondamentale informare allenatori e compagni sulla propria condizione, rispettare la terapia farmacologica e non praticare attività in solitaria o in ambienti isolati», sottolinea la Dott.ssa Laura Tassi, neurologa al Niguarda di Milano.

Contro lo stigma: anche un cortometraggio per cambiare la narrazione

Per sensibilizzare l’opinione pubblica, LICE ha promosso il cortometraggio “Fuori dall’acqua”, vincitore del contest 2024, che racconta la storia di un giovane nuotatore con epilessia, simbolo di inclusione e resilienza. Lo sport, dunque, non è vietato a chi ha l’epilessia, ma va affrontato con consapevolezza, supporto medico e informazione. Con le giuste valutazioni, anche chi convive con questa malattia può vivere un’attività fisica appagante, sicura e inclusiva.

 

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