Esplosione durante lo sgombero di un casolare a Castel D’Azzano, morti 3 carabinieri. Fermati tre fratelli

Una violenta esplosione ha scosso nella mattinata Castel d’Azzano, in provincia di Verona, provocando la morte di tre carabinieri e il ferimento di tredici persone tra militari e agenti di polizia. L’incidente si è verificato in una casa colonica di due piani, completamente distrutta dalla deflagrazione. Sul posto erano presenti squadre miste di Carabinieri, Polizia di Stato e Vigili del fuoco, intervenute per eseguire uno sgombero disposto dalle autorità giudiziarie.
Secondo le prime ricostruzioni, le forze dell’ordine si sono trovate davanti a un’abitazione satura di gas. Al momento dell’apertura della porta principale si è verificata un’esplosione devastante che ha travolto chi era all’ingresso e sul tetto dell’edificio. Le fiamme si sono propagate rapidamente, rendendo difficoltose le operazioni di soccorso. Nonostante l’intervento immediato dei pompieri e dei sanitari del Suem, per i tre carabinieri coinvolti non c’è stato nulla da fare.
Le indagini e i fratelli Ramponi
Le indagini hanno portato subito al fermo di due fratelli, un uomo e una donna, di circa sessant’anni, mentre il terzo è stato bloccato qualche ora dopo. I tre, identificati come Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, sono agricoltori e allevatori della zona, già noti alle forze dell’ordine per episodi simili. In passato, i Ramponi avevano più volte minacciato di far esplodere la casa durante precedenti tentativi di sgombero legati a problemi economici e ipotecari.
Le prime indagini suggeriscono che i fratelli avessero nuovamente saturato la casa di gas per impedire l’accesso degli agenti. Alcune fonti vicine agli inquirenti confermano che l’innesco dell’esplosione sarebbe avvenuto proprio all’apertura della porta, forse in modo deliberato. Il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, ha definito l’accaduto “una tragedia incredibile e un comportamento folle”, precisando che l’intervento era stato pianificato con la massima prudenza, coinvolgendo anche reparti speciali antiterrorismo.
Il cordoglio e le reazioni
Il bilancio finale è drammatico: tre carabinieri morti e oltre dieci feriti. Le vittime sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, in servizio rispettivamente a Padova e Mestre. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso “profondo dolore per il sacrificio di tre servitori dello Stato che hanno onorato la divisa fino all’estremo”.
Anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha parlato di “bilancio terribile” e ha sottolineato come la deflagrazione sia avvenuta subito dopo l’accesso forzoso, quando era già percepibile l’odore del gas. Sul luogo della tragedia sono giunti il Questore di Verona, il Comandante provinciale dei Carabinieri e quello della Legione Veneto, per coordinare le indagini e sostenere i colleghi ancora impegnati tra le macerie.
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