Ferragamo, primi sei mesi a 474 mln (-9,4%). Pesa il wholesale (-17,9%)

Il Gruppo Salvatore Ferragamo ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi consolidati pari a 474 milioni di euro, in calo del 9,4% rispetto ai 523 milioni del primo semestre 2024 (-7,1% cambi costanti). Il calo è stato influenzato in particolare dalla debolezza del canale wholesale, che ha segnato una contrazione del 17,9% (-14% a cambi costanti), mentre il canale direct-to-consumer ha contenuto la flessione al -6,5% (-5% a cambi costanti).
Il margine lordo si è attestato a 321 milioni di euro, in diminuzione del 15%, con un’incidenza sui ricavi pari al 67,7% rispetto al 72,1% dell’anno precedente. Il risultato operativo lordo (ebitda) è stato pari invece a 73 milioni di euro, in calo del 38,1% rispetto ai 117 milioni di euro del primo semestre 2024. Per quanto riguarda la performance dell’ebitda adjusted, si registra un dato negativo per 3 milioni di euro (positivo per 28 milioni nel primo semestre 2024), mentre il risultato operativo comprensivo dell’impatto dell’impairment test – pari a 41 milioni di euro – è stato negativo per 44 milioni di euro. L’utile netto del periodo adjusted risulta anch’esso negativo per 16 milioni di euro (positivo per 6 milioni nel 2024), mentre, includendo l’effetto impairment, si attesta a -57 milioni di euro.
Nel dettaglio delle categorie merceologiche, le calzature si confermano il primo segmento per ricavi, con 201,8 milioni di euro, pari al 43,6% del totale, ma registrano una contrazione del 15,5 per cento. La pelletteria, con 199,1 milioni di euro (43,1% del totale), mostra maggiore tenuta, limitando il calo al 2,2 per cento. Seguono la seta e gli accessori, che totalizzano 34,3 milioni di euro (-7,7% a cambi costanti), e l’abbigliamento, che si attesta a 27,2 milioni di euro, in flessione del 10,5 per cento.
Infine, con una lente sulle aree geografiche, nei primi sei mesi del 2025 la performance della label ha evidenziato andamenti eterogenei, riflettendo le dinamiche locali dei consumi e l’esposizione ai diversi canali distributivi. L’area Emea ha registrato una contrazione delle vendite nette pari al 7,8% (-8,6% a cambi costanti), penalizzata dal calo del canale wholesale, nonostante una tenuta del canale dtc. Il Nord America ha evidenziato un calo più contenuto, pari al 3,9% (-1,4% a cambi costanti), grazie alla buona resilienza del canale diretto. Le vendite nell’area Asia Pacifico hanno subito un calo più marcato, pari al 18,5% (-16,3% a cambi costanti), riflettendo un contesto di consumi ancora debole e un traffico significativamente ridotto, in particolare in Cina. Il Giappone ha mostrato una contrazione del 3,5% (-4,9% a cambi costanti), soprattutto a causa di un deterioramento nel secondo trimestre legato alla minore affluenza turistica. Al contrario, l’area del Centro e Sud America ha registrato vendite nette in aumento dell’ 11,6% a tassi di cambio costanti, ma in calo del 3,5% a tassi di cambio correnti, rispetto allo stesso periodo del 2024, penalizzate dall’andamento delle valute
La società ha inoltre confermato l’impegno verso una gestione finanziaria disciplinata e flessibile. La posizione finanziaria netta adjusted al 30 giugno 2025 risulta positiva per 119 milioni di euro, in calo rispetto ai 167 milioni dell’anno precedente. Gli investimenti sono stati pari a 16 milioni di euro, focalizzati principalmente sul rinnovo della rete distributiva.
A fronte di tali risultati, come si legge nella nota dei conti, il gruppo ha completato un’analisi strategica volta a riposizionare il marchio in modo più coerente e integrato. “Dal secondo trimestre – caratterizzato da un contesto dei consumi molto sfidante e deteriorato, in particolare nell’area Asia Pacifico, e da uno scenario wholesale negativo – abbiamo avviato un’approfondita analisi del nostro posizionamento di brand, con l’obiettivo di garantire piena coerenza e allineamento tra stile, prodotto, comunicazione e canali di distribuzione. Ciò ha portato all’identificazione delle principali priorità di business e alla definizione di un piano d’azione mirato”, ha dichiarato la società in una nota.
Nel dettaglio, gli interventi in corso si concentrano sull’offerta prodotto, “con un’estetica riconoscibile e radicata nell’heritage del marchio”, sulla riorganizzazione dell’assortimento, e sul rafforzamento delle categorie strategiche, come le calzature femminili – in particolare le linee Vara e Zina – e maschili, con il potenziamento della linea Tramezza. Parallelamente, è in atto un ampliamento dell’offerta nella pelletteria, con nuove linee come la Soft Bag, e una maggiore presenza negli accessori in pelle e seta.
Anche la rete di vendita è oggetto di un piano di rinnovamento, affiancato da un potenziamento della presenza digitale: le vendite tramite il sito ferragamo.com hanno infatti registrato una crescita a doppia cifra. Nel canale wholesale, l’attenzione è ora rivolta ai partner strategici.
“In un contesto geopolitico e macroeconomico incerto, continueremo a rafforzare il nostro posizionamento strategico, per trasmettere un’immagine di brand chiara, coerente con le aspettative della nostra clientela di riferimento, garantendo un allineamento costante tra stile, prodotto e comunicazione”, ha dichiarato la società. “Opereremo con flessibilità gestionale e disciplina dal punto di vista finanziario, ottimizzando la nostra struttura di costi per rispondere alle attuali esigenze di business senza compromettere la crescita futura”.
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