Festa Spigaroli: 50 anni di Massimo e 65 del Cavallino Bianco
A Polesine Parmense grande festa per i 50 anni in cucina di Massimo Spigaroli, i 15 anni dell’Antica Corte Pallavicina e i 65 del Cavallino Bianco.

A Polesine Parmense la grande festa per gli Spigaroli: 50 anni di Massimo in cucina, 15 dell’Antica Corte Pallavicina e 65 del Cavallino Bianco
Tra gli ospiti anche Alain Ducasse ed Edoardo Raspelli
I tre compleanni della famiglia Spigaroli
A Polesine Parmense-Zibello (Parma) si è celebrato un evento speciale: il 50° anniversario di Massimo Spigaroli come chef, i 15 anni dell’Antica Corte Pallavicina e i 65 anni del Cavallino Bianco. Una festa che ha trasformato l’aia della storica corte in un luogo di emozioni, ricordi e gratitudine.
Mezzo secolo di cucina per Massimo Spigaroli, con la casacca da chef indossata come una seconda pelle. Quindici anni per l’Antica Corte Pallavicina, dove il culatello non è solo un salume, ma una filosofia di vita. Sessantacinque anni per il Cavallino Bianco, dove tutto ebbe inizio grazie a mamma Enrica e papà Pirèn.
Una serata di emozioni e ricordi
La vera festa, però, era negli occhi di chi è tornato a casa Spigaroli per rendere omaggio ai maestri. Non solo chef affermati, ma anche camerieri, agricoltori e preparatori di culatelli: tutti ex allievi che qui avevano mosso i primi passi, tra mestoli e sogni.
Chiamati sul palco da Luigi Franchi, direttore di Sala e Cucina, hanno raccontato cosa la famiglia Spigaroli ha lasciato loro: dedizione, amore per il territorio, rispetto della terra e l’importanza della materia prima. Alcuni sono arrivati da New York, Copenaghen, Dubai, Costiera Amalfitana, portando con sé il ricordo di una lezione che non si dimentica mai: cucinare non è solo mescolare ingredienti, ma creare felicità.
Tra gli ospiti d’onore anche Alain Ducasse, con i suoi 34 ristoranti nel mondo e oltre duemila collaboratori: «L’Antica Corte Pallavicina è una casa incarnata in un territorio», ha dichiarato, sottolineando il valore della tradizione e della qualità.
Il momento più toccante è arrivato con il dono degli ex allievi: una casacca da chef firmata da tutti loro, un simbolo di gratitudine che vale più di qualsiasi riconoscimento gastronomico.
I protagonisti e gli ospiti illustri
Alla serata hanno partecipato Fausto Arrighi (storico direttore della Guida Michelin), Claudio Rinaldi (direttore della Gazzetta di Parma), il sindaco di Parma Michele Guerra e numerosi chef, tra cui Paolo Teverini del Tosco Romagnolo di Bagno di Romagna.
Edoardo Raspelli ha ricordato con emozione i suoi primi passi nel giornalismo gastronomico negli anni ’70 e la sua storica recensione al giovane Massimo Spigaroli, allora diciassettenne al Cavallino Bianco. L’ultima sua visita “da cliente qualunque pagante” è stata proprio a pranzo, poche ore prima della festa.
A chiudere la giornata, una grande foto di gruppo con tutto l’universo Spigaroli, tra passato e futuro. Presente anche la novantaquattrenne Carla, memoria storica della famiglia, e Benedetta Spigaroli, figlia di Luciano e Antonia, simbolo della nuova generazione.
Dall’aia di Polesine Parmense arriva una lezione chiara: i maestri migliori non insegnano solo a cucinare, ma a sognare. E i sogni, quando sono autentici, non invecchiano mai.
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