Giovani verso Roma, passando per la Chiesa sorella di Milano



Ci sono gli ambrosiani che partiranno per Roma, con lo zaino sulle spalle e il cuore aperto, pronti a vivere il Giubileo dei Giovani. E ci sono anche loro coetanei, provenienti da ogni parte del mondo, che faranno lo stesso, ma prima si fermeranno a Milano. Non si tratta di una sosta tecnica o di una visita turistica: è un vero e proprio incontro fraterno con la Chiesa locale. Tutto è pronto per accoglierli.
Nei giorni che precedono o seguono l’incontro giubilare con papa Leone, a cavallo tra luglio e agosto, la diocesi di Milano sarà crocevia di volti, lingue e storie di fede. Giovani provenienti da Brasile, Francia, Croazia, Spagna e Messico saranno qui ospitati, vivendo momenti di preghiera, condivisione, catechesi e fraternità. Sono mille quelli che hanno interloquito con gli uffici diocesani. Ma molti di più saranno coloro che vi faranno tappa, a motivo di link pregressi con comunità milanesi: famiglie religiose, associazioni e movimenti.
Fede e amicizia
A guidare l’accoglienza ci sono le parrocchie, come quella della Madonna della Misericordia a Bresso che ospiterà, per la preghiera, un gruppo numeroso proveniente da Zagabria: 400 giovani croati, accompagnati da don Filip Mikic, presbitero della diocesi di Copenaghen.
Anche due gruppi francesi transiteranno per Milano. Quelli della diocesi di Viviers – con 50 giovani, insieme a don Emmanuel Gilbert – alloggeranno a Lentate; quelli di Metz – 150, seguiti da don Emmanuel Ecker – dormiranno invece presso il Centro pastorale di Seveso.
Dalla Spagna, 15 giovani di Madrid, con Pablo Vidal, saranno accolti nell’Istituto Salesiano Sant’Ambrogio di Milano. Mentre 120 dalla diocesi di Alcalá de Henares, capogruppo Samuel Fernandez, troveranno posto a Garlate, Pescate e Olginate.
Anche il Brasile sarà presente con 120 pellegrini, sotto la responsabilità di fra Mario Traina. I francescani lombardi faranno loro gli onori di casa. Mentre i 20 giovani della diocesi di Macapá, accompagnati da don Davide Chiaramella, afferiranno alla parrocchia S. Maria del Suffragio a Milano.
Dal Messico, 30 giovani viaggeranno con don Bernardo Valle, risiedendo presso il Centro pastorale di Seveso.
Assenti per guerra e povertà
Alcune assenze, però, stringono il cuore. Come quella dei giovani di Betlemme. Con il biglietto già in tasca, a causa dell’aggravarsi della situazione nella loro terra, i palestinesi non potranno partire. O come quella di alcuni giovani indiani. Nonostante abbiano i documenti in regola e un dimostrato patrocinio oneroso da parte di soggetti italiani, la nostra rete diplomatica li ha ritenuti privi del profilo socioeconomico minimo per rilasciare il visto.
Presenza viva che accende il cuore
Le scorse settimane l’Arcivescovo ha incontrato i giovani ambrosiani in partenza per Roma. Nell’occasione, ha rivolto loro un invito universale: «L’essenziale è riuscire a incontrare Gesù, presenza viva perché è risorto, affettuosa perché ci ha chiamato amici; una presenza affidabile. Tutti noi convocati a partire per le diverse forme di pellegrinaggio, solidarietà, creatività, dovremmo – e, difatti, abbiamo – la grazia di incontrare Gesù che ci dice: Io ti attendo, ti accompagno, ti accendo».
Parole che i coetanei locali gireranno, condividendole, agli ospiti. I quali a Milano incontreranno una Chiesa viva, accogliente, pronta a fare un tratto di cammino in comune.
Milano, porta di fraternità
In questo tempo giubilare, Milano si conferma città ponte, terra di mezzo e di accoglienza, capace di far sentire ogni pellegrino parte di un’unica famiglia. Quella di Cristo, che cammina attraverso le strade del mondo. Una famiglia che si stringe, prega, spera. E parte insieme, verso Roma, con cuore unito.
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