I commenti a come la Commissione Ue propone di spendere i soldi dell’Unione

Lug 16, 2025 - 17:30
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I commenti a come la Commissione Ue propone di spendere i soldi dell’Unione

Bruxelles – La Commissione ha presentato la sua discussa proposta di Quadro finanziario pluriennale 2028-2034.

In breve, il piano, che sfiora i 2mila miliardi, è strutturato in base alle principali categorie di spesa (“rubriche”) e prevede un importo massimo per ciascuna di esse (‘massimali’). La proposta della Commissione comprende quattro rubriche, oltre a uno “strumento di flessibilità” e una “riserva per l’Ucraina” che possono fornire fondi aggiuntivi oltre tali massimali. Questi elementi sono specificati nel regolamento che stabilisce il quadro finanziario pluriennale. Le rubriche del quadro finanziario pluriennale proposto per il periodo 2028-2034 corrispondono ai principali settori di attività finanziati dal bilancio dell’Ue, più specificamente la coesione economica, sociale e territoriale dell’Europa, l’agricoltura, la prosperità rurale e marittima e la sicurezza; la competitività, la prosperità e la sicurezza; l’Europa globale e l’amministrazione.

Pubblichiamo di seguito i commenti che riceviamo:

Kata Tüttő, presidente del Comitato europeo delle Regioni
“Ora capiamo la segretezza: da dietro il fumo della semplificazione emerge un piano MOSTRO per inghiottire la politica di coesione e spezzarne la spina dorsale nazionalizzandola e centralizzandola”, afferma su X Kata Tüttő, presidente del Comitato europeo delle Regioni.
Nicola Zingaretti, Partito Democratico, Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D)

In una nota dichiara: “Il caos di queste ore sul bilancio europeo è figlio di una destra nazionalista che condiziona i governi e chiede meno Europa. Ursula von der Leyen sta sbagliando tutto. Dovrebbe avere il coraggio di dire la verità: l’Europa ha bisogno di investire nel futuro con un bilancio più ambizioso, debito comune, entrate proprie e una rimodulazione del debito”.

E stottolinea le pozisioni del PD per il prossimo Qfp: “Diremo no al fondo comune svuotato di risorse, alle aggressioni alla PAC e al sociale, e alla nazionalizzazione e la centralizzazione delle politiche europee che escludono i territori. Dovrebbe, con chiarezza, puntare il dito contro il nazionalismo che boicotta questa strada. L’ipocrisia del nazionalismo che dice ‘meno europa’ e ora chiede più soldi. Loro vogliono smantellarla l’Europa. Bisogna fermarli impegnandoci per un bilancio vicino alle persone e ai loro bisogni”
Lo scrive in una nota Nicola Zingaretti, capodelegazione Pd al Parlamento europeo.

Giorgio Gori, europarlamentare del PD

“Sul bilancio 2028-2034 si gioca una partita decisiva per l’Unione Europea. La scelta della Commissione di accorpare fondi strutturali, fondi di coesione, risorse della politica agricola, fondi per la pesca e per le migrazioni in un unico grande contenitore da suddividere tra gli Stati membri attraverso piani nazionali – del tutto separati tra loro – rischia di portare ad una nazionalizzazione del bilancio europeo, alla sua trasformazione in un bancomat a servizio di 27 distinti interessi nazionali, e di minare il senso stesso delle Istituzioni europee. Tale scelta – perseguita dalla Commissione per presunti obiettivi di flessibilità, su spinta degli Stati membri – rischia inoltre di indebolire le singole politiche e di ledere il ruolo decisionale del Parlamento. Ci sarà molto da discutere, quindi – tra Parlamento, Consiglio e Commissione – per restituire al bilancio europeo la necessaria ambizione e trasparenza, scongiurando il rischio di una frammentazione delle politiche europee”: lo scrive su X l’europarlamentare PD Giorgio Gori.

Gaetano Pedullà, Movimento 5 stelle, The Left

In una nota rilascia la seguente dichiarazione:  “Il Movimento 5 Stelle si schiera senza se e senza ma dalla parte degli agricoltori che sono scesi oggi in piazza a Bruxelles contro i tagli alla PAC previsti dalla bozza di bilancio pluriennale della Commissione europea. Ormai è chiaro il gioco al massacro di Von der Leyen, spalleggiata dalla sua alleata di fiducia Giorgia Meloni: tagliare risorse ai settori produttivi e ai cittadini europei per trasferirli verso il riarmo, la militarizzazione dell’economia europea e le grandi lobby della difesa. 

Continua sostenendo ulteriormente gli agricoltori: “È inaccettabile che siano loro (gli agricoltori) a dover pagare il costo di questo riarmo, anche perché stiamo mettendo a rischio la sicurezza alimentare del nostro Continente. Contro questo bilancio pluriennale ci opporremo in ogni sede istituzionale, questa Commissione prima va a casa meglio è”, così Gaetano Pedullà, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato. 

Valentina Palmisano, Movimento 5 stelle, The Left

In un comunicato stampa Valentina Palmisano ha dichiarato: “L’accordo notturno tra Consiglio e Parlamento europeo sulla revisione della politica di coesione rappresenta un autogol strategico per l’Italia e le Regioni del Meridione. L’inserimento della difesa tra le cinque nuove sfide strategiche drenerà inevitabilmente risorse vitali da sanità, sociale e sostegno alle piccole e medie imprese, dirottando verso il comparto della difesa e le grandi lobby delle armi. Come ammesso dalla Presidenza danese in audizione al Parlamento europeo, la politica di coesione deve finanziare il riarmo europeo”.

Continua difendendo i paesi sud-europei: “L’accordo sulla revisione di medio termine prepara il terreno per una sottrazione ingente di fondi ai danni delle Regioni del Sud, che vedranno risorse preziose destinate ad alimentare l’escalation militare in Ucraina e la militarizzazione dell’economia europea. Questo testo è inaccettabile. Finora, chi si è riempito la bocca di retorica sulla difesa del Sud e di un’Italia forte in Europa ha poi sistematicamente avallato autentici voltafaccia come la programmazione centralizzata e il dirottamento di fondi vitali verso la difesa, così rende nota la sua posizione Valentina Palmisano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. 

 

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