I tunnel sotto il Tamigi: storia, segreti e futuro

Lug 28, 2025 - 23:00
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I tunnel sotto il Tamigi: storia, segreti e futuro

Attraversare il Tamigi è da secoli un’esperienza che racconta la trasformazione urbana, tecnologica e sociale di Londra. Ma se ponti come il Tower Bridge o il London Bridge sono noti a tutti, in pochi si soffermano a pensare al mondo sotterraneo che si cela sotto il fiume. Una fitta rete di tunnel — ferroviari, stradali, pedonali e persino segreti — disegna un vero e proprio reticolato invisibile che connette le due sponde della capitale britannica. Oggi si contano oltre 45 passaggi sotterranei, ma ognuno di essi ha una storia, un’epoca, una funzione e, spesso, delle curiosità poco note. In questo articolo approfondiremo l’evoluzione di questa affascinante infrastruttura nascosta, rivelando i tunnel più iconici e i progetti futuri, ma anche i tunnel dimenticati e le sfide del mantenimento.

Il primo tunnel sotto il Tamigi: il Thames Tunnel di Brunel

L’epopea dei tunnel sotto il Tamigi ha origine con un capolavoro d’ingegneria che risale al XIX secolo: il Thames Tunnel, progettato da Marc Isambard Brunel e realizzato tra il 1825 e il 1843. Si tratta del primo tunnel al mondo costruito sotto un fiume navigabile, una rivoluzione tecnologica dell’epoca che si servì del cosiddetto tunnelling shield, un sistema innovativo per scavare in sicurezza sotto il letto del fiume. Inizialmente pensato per il transito delle carrozze, fu poi aperto al traffico pedonale con ingresso a pagamento. Oggi è parte integrante della London Overground, tra le stazioni di Rotherhithe e Wapping.

Il tunnel, lungo circa 396 metri, rappresenta non solo una prodezza ingegneristica, ma anche un simbolo dell’ambizione vittoriana di trasformare la città attraverso le infrastrutture. È visitabile solo nei tratti percorsi dai treni, ma il Brunel Museum consente di esplorarne la storia e vedere da vicino l’ingresso originale al tunnel.

L’evoluzione della rete ferroviaria sotterranea

Con l’espansione della metropolitana londinese e l’introduzione di nuove linee, il numero di tunnel ferroviari sotto il Tamigi è cresciuto costantemente. Oggi se ne contano 14 in servizio pubblico. Alcuni dei più iconici includono:

  • La Jubilee Line, che attraversa il fiume ben quattro volte.

  • La Northern Line, con due passaggi distinti.

  • La Victoria Line, che corre in profondità tra Vauxhall e Pimlico.

  • La Waterloo & City Line, la più antica, risalente alla fine del XIX secolo.

Da segnalare anche il tratto della Elizabeth Line (Crossrail), tra i Royal Docks e Woolwich, inaugurato nel 2022 e progettato per migliorare la mobilità est-ovest in tempi record. Il passaggio sotto il Tamigi consente di collegare l’aeroporto di Heathrow con le aree periferiche sud-orientali, dimostrando l’impatto strategico di questi tunnel anche nell’economia della metropoli.

Anche la DLR (Docklands Light Railway) attraversa il Tamigi in due punti: tra Island Gardens e Cutty Sark (Greenwich) e tra King George V e Woolwich Arsenal. Un’ulteriore estensione verso Thamesmead è in fase di valutazione.

Menzione speciale per il tunnel ferroviario dell’HS1 (High Speed 1), che collega Londra con il tunnel sotto la Manica. Il tratto sotterraneo sotto il Tamigi, tra West Thurrock e Swanscombe, rappresenta una delle sezioni più avanzate dal punto di vista tecnico ed è l’unico tunnel non gestito da Transport for London.

Tunnel stradali: storia e controversie

Londra dispone oggi di quattro tunnel stradali principali che attraversano il Tamigi. Il più antico e suggestivo è senza dubbio il Rotherhithe Tunnel, costruito nel 1908 e ancora oggi utilizzato, sebbene con diverse limitazioni. Il tunnel è famoso per la sua struttura a curva stretta e per la pericolosità intrinseca alla sua carreggiata. L’accesso è consentito anche ai pedoni e ciclisti, benché non sia consigliato per motivi di sicurezza.

Il Blackwall Tunnel, con le sue due canne (1897 e 1967), è stato a lungo uno dei punti più trafficati di Londra. Dal 7 aprile 2025 è soggetto a pedaggio, una misura introdotta con l’obiettivo di regolare il traffico e ridurre l’inquinamento nella zona est della città.

L’ultimo arrivato è il Silvertown Tunnel, inaugurato anch’esso nel 2025. Con due canne indipendenti, è progettato per alleggerire il traffico sul Blackwall Tunnel. Non è accessibile né ai pedoni né ai ciclisti, ma è previsto un servizio navetta per il trasporto bici. La realizzazione è stata oggetto di controversie per l’impatto ambientale e il rischio di incentivare ulteriormente l’uso dell’auto, come sottolineato anche in un’inchiesta del The Guardian.

I tunnel pedonali: reliquie vittoriane tra abbandono e rinascita

Due sono i tunnel pedonali tuttora funzionanti: il Greenwich Foot Tunnel (1902) e il Woolwich Foot Tunnel (1912). Costruiti in piena epoca vittoriana per facilitare gli spostamenti dei lavoratori tra le rive del fiume, oggi rappresentano un affascinante tuffo nel passato. Rivestiti in piastrelle bianche e caratterizzati da un’acustica particolare, questi passaggi sono spesso utilizzati da pendolari a piedi o ciclisti (che devono spingere la bici a mano).

Negli ultimi anni, varie associazioni civiche hanno lanciato campagne per il loro restauro, segnalando problemi di infiltrazioni, ascensori non funzionanti e una manutenzione intermittente. Il sito del Royal Borough of Greenwich tiene aggiornati gli utenti sulle aperture e sugli interventi programmati.

Tunnel nascosti, dimenticati e inaccessibili

Oltre alle strutture conosciute e in uso, esiste un vero e proprio mondo di tunnel sotterranei non accessibili al pubblico. Secondo diverse fonti, tra cui il Londonist, sarebbero almeno 25. Alcuni sono tunnel per servizi idrici, elettrici o per la manutenzione delle infrastrutture; altri sono semplicemente relitti del passato, come il Tower Subway, un piccolo tunnel risalente al 1870 e utilizzato per un breve periodo come collegamento tranviario.

Altri ancora fanno parte del sistema di sicurezza, delle fognature o delle reti di comunicazione della città. Non mancano le leggende metropolitane, come quella che vorrebbe l’esistenza di tunnel militari risalenti alla Seconda guerra mondiale o persino passaggi riservati ai reali. Sebbene molte di queste affermazioni siano difficilmente verificabili, il fascino del mistero resta parte integrante del fascino urbano londinese.

Progetti futuri e considerazioni urbanistiche

La continua espansione della popolazione e la necessità di trasporti sostenibili spingono Londra a valutare nuove infrastrutture. Uno dei progetti più attesi è Crossrail 2, che potrebbe includere nuovi passaggi sotterranei sotto il Tamigi, con collegamenti strategici tra le zone sud e nord-est. Allo stesso tempo, la pressione ambientalista e la necessità di contenere le emissioni pongono vincoli stringenti alla realizzazione di tunnel stradali.

Anche l’idea di recuperare tunnel esistenti in disuso, adattandoli a percorsi ciclopedonali o reti logistiche urbane, è oggetto di studio. Il concetto di infrastruttura invisibile, oggi sempre più presente nel dibattito urbano, considera il sottosuolo come risorsa fondamentale per il futuro delle metropoli.

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