Inchiesta urbanistica Milano, revocati gli arresti di Tancredi, Marinoni e Pella. Indagato anche il dg Malangone

Dopo le scarcerazioni dell’imprenditore Andrea Bezziccheri e dell’architetto Alessandro Scandurra, il Tribunale del Riesame di Milano ha revocato gli arresti domiciliari disposti nei confronti dell’ex assessore Giancarlo Tancredi, dell’ex presidente della Commissione paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni, e dell’imprenditore Federico Pella, indagati a vario titolo per corruzione e falso nell’ambito dell’inchiesta della procura meneghina sull’urbanistica nel capoluogo lombardo. Per i tre sono state disposte invece misure interdittive della durata di un anno. Lo apprende LaPresse. Le motivazioni si sapranno fra 43 giorni.
Riesame riqualifica i reati in corruzione per l’esercizio della funzione
Alla base della decisione dei giudici Pendino-Ghezzi-Tenchio c’è la riqualificazione di un reato contestato ai tre indagati, dalla corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio alla meno grave corruzione per l’esercizio della funzione.
Per Tancredi, con riferimento alla corruzione, è stata disposta la revoca degli arresti domiciliari e la loro sostituzione con la sospensione per un anno dall’esercizio di un pubblico ufficio e il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione. Inoltre nei suoi confronti è stata annullata l’ordinanza del gip Mattia Fiorentini con riferimento al concorso nelle false dichiarazioni di Marinoni.
A Marinoni, ritenuto personaggio chiave di quello che i pm definiscono “sistema edilizio e urbanistico deviato”, è stato imposto il divieto temporaneo di contrattare con la PA e l’interdittiva dallo svolgere la professione di architetto o l’attività imprenditoriale, o di ricoprire uffici direttivi di società e imprese.
Misura identica, sempre per un anno, per l’ex manager della J+S Federico Pella.
Il 20 agosto l’udienza del Riesame per Manfredi Catella
Ora manca solo l’udienza del riesame del ceo di Coima, Manfredi Catella, che è fissata per il 20 agosto. L’immobiliarista è indagato per la corruzione dell’ex componente della commissione paesaggio, Alessandro Scandurra, che due giorni fa è stato completamente liberato dai giudici.
Indagato anche Malangone, dg del Comune di Milano
Intanto, confermano fonti giudiziarie dopo l’anticipazione del Corriere della Sera, anche il direttore generale del Comune di Milano, Christian Malangone, è indagato nell’inchiesta sull’urbanistica. Nei suoi confronti un capo di induzione indebita a dare o promettere utilità contestato anche al sindaco Giuseppe Sala e Tancredi. Lo storico collaboratore di Sala e suo braccio destro dai tempi di Expo compare nella chat – depositata al tribunale del riesame dalle pm Petruzzella-Siciliano – fra lui, Tancredi e Catella, denominata ‘Pirellino’ dal nome del progetto immobiliare a cui è collegata l’ipotesi di reato.
Nell’ordinanza di custodia cautelare a carico dei 6 arrestati (di cui dunque 5 sono già stati liberati) il gip Mattia Fiorentini non aveva riconosciuto i “gravi indizi” a carico di Catella, Tancredi e Marinoni per quel capo di imputazione. Per Sala e l’altro indagato, Stefano Boeri, non erano invece state chieste misure.
Secondo il gip ci sarebbero stati una serie di “pressing” da parte di tutti gli indagati sulla Commissione paesaggio per autorizzare il progetto ma mancherebbe l’utilità e il vantaggio “personale” conseguito da Marinoni nel cambiare il parere. L’ex professore del Politecnico avrebbe agito per “fedeltà” e “sudditanza” nei confronti dei vertici del Comune a cui doveva la propria nomina.
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