Le bottiglie giuste per i piatti della tradizione

Dicembre 20, 2025 - 09:59
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Le bottiglie giuste per i piatti della tradizione

C’è il brindisi che chiude il film “Il piccolo Lord”, «Alla salute e alla felicità del futuro conte di Dorincourt, Lord Fauntleroy», con i nobili e la servitù riuniti alla tavola di Natale per volere del biondo e dolcissimo erede. C’è quello che chiude il “Canto di Natale” di Dickens, con il calice levato da un commosso Bob Cratchit che augura «Buon Natale a tutti noi! Dio ci benedica!». C’è il bicchiere alzato a conclusione de “La vita è meravigliosa”, dopo l’intervento di un angelo: «Beviamo! Al mio fratellone George, l’uomo più ricco della città». E c’è Maigret che medita davanti a un bicchiere di vino nel romanzo “Il Natale di Maigret”. Letteratura e cinema parlano chiaro: in qualsiasi angolo del mondo, in qualsiasi epoca della storia, quando si festeggia il Natale il vino non deve mancare. E ciò diventa ancora più vero quando in tavola si portano i classici di questa festa, siano moderni o contemporanei. Fondamentale tuttavia è non sbagliare l’abbinamento: bollicine sempre valide? Certo, ma con qualche accortezza. Rossi con le carni? Sì, ma non solo. Per questo abbiamo preparato una guida ragionata, venticinque bottiglie per venticinque piatti da servire questo 25 dicembre 2025.

Per il brindisi iniziale POP di Andrea Moser, nato dal desiderio di capire se alcune varietà toscane, spesso considerate “semplici”, potessero affrontare il metodo classico con eleganza e freschezza: Trebbiano, Fiano Minutolo, Cannaiolo, Malvasia e perfino una piccola parte di Sangiovese, che in questo caso conserva caratteristiche di acidità e maturazione che conferiscono quel po’ di pazzia che rende l’esperimento una scoperta.

Con il cocktail di gamberi, le tartine al salmone e gli altri antipasti di pesce Maso Martis Trentodoc Riserva “35” Brut Millesimato, dorato, morbido e minerale.

Con l’antipasto all’italiana a base di salumi e affettati Cleto Chiarli Rosé De Noir Brut, vinificazione in rosa da uve Grasparossa e Pinot Nero, spumante dal carattere vivace, moderno, accattivante a partire dal suo luminoso colore rosa violetto, capace di invogliare alla festa con il suo profumo di lamponi.

Con i crostini toscani Villa Donoratico Bolgheri Doc Rosso di Argentiera, nato tra le colline che guardano il mare. Richiami di menta fresca e note di macchia mediterranea aprono un vino che sa di Toscana.

Con il fritto misto di verdure di Natale Mosnel Franciacorta Parosé Pas Dosé: nato da uve Pinot Nero e Chardonnay, colpisce fin dal primo sguardo per il suo luminoso colore rosato che deriva dalla lieve macerazione pellicolare delle uve rosse. Equilibrio e rigore ne sono l’anima, mentre una salinità finissima ne amplifica la persistenza.

Con la pasta al forno Sabuci Cerasuolo di Vittoria Classico Docg dell’azienda agricola Cortese, prodotto con i migliori grappoli di Nero d’Avola e Frappato dell’azienda. Le uve vengono fatte fermentare separatamente: il Nero d’Avola in singole barrique aperte, il Frappato in anfore di terracotta. L’aroma è fruttato con sentori di ciliegia, melograno e frutti di bosco, che l’affinamento arricchisce di note di cacao, cuoio e caramello.

Con gli spaghetti con le vongole Fonzone Fiano di Avellino Docg, delicatamente profumato di fiori, fresco ed equilibrato.

Con il risotto, giallo ma anche con le verdure o di mare, Fiorfiore Umbria Igt Grechetto di Roccafiore, elegante e complesso, caldo e avvolgente e insieme fresco e minerale.

Con gli agnolotti del plin Altromondo Grignolino del Monferrato Casalese Doc di Hic et Nunc, dal profumo fresco e fragrante e dal gusto fresco e avvolgente.

Con i tortellini, in brodo o asciutti, Lambrusco Rinaldini Vecchio Moro, vivace, spumeggiante, profumato, colorato di rosso rubino.

Con le lasagne ricchissime di ragù Sessantanni Primitivo di Manduria Dop Cantine San Marazano, da uve provenienti da vecchie vigne con almeno sessant’anni di età, vino di grande corpo, morbido e ricco di tannini nobili.

Con il toc’ in braide, piatto a base di polenta della tradizione friulana, magari arricchito con una fettina di torchon di foie gras, Ronco dei Tassi Collio Bianco Doc Fosarin, fine ed elegante, adatto anche ad accompagnare i formaggi e le carni bianche.

Con i gamberoni e le cappesante gratinate Rina Ianca Grillo Viognier Sicilia Doc, un vino biologico che unisce il Grillo, varietà autoctona siciliana per eccellenza, con il Viognier, vitigno francese che a Santa Tresa ha trovato le condizioni climatiche ideali: la mineralità e freschezza del Grillo si uniscono così all’intensità e allo spessore del Viognier in un bianco da scoprire.

Con un branzino al forno con patate e porcini Saffredi Igt Toscana Rosso di Fattoria Le Pupille, vino simbolo dell’azienda, che ha abbracciato una sempre maggiore precisione e raffinatezza, mantenendo intatta la forza espressiva che lo ha reso celebre. Profondo, armonico, contemporaneo ed elegante.

Con la faraona ripiena Letrari Maso Lodron, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot con un’anima dolomitica, asciutto e pieno ma con un profumo speziato che esalta il calore di una tavola vestita a festa.

Con l’arista alla fiorentina Grumarello Carmignano Riserva Docg di Tenuta di Artimino, profumato di frutti rossi maturi, speziato di vaniglia e tabacco, avvolgente, caldo, complesso.

Con il cappone ripieno I’Rennero Merlot Suvereto Docg 2019 Gualdo del Re dal profumo ricco di note di ribes nero, mora e marasca fuse con sensazioni speziate di vaniglia, cacao e noce moscata. Un vino con grande struttura, armonico ed elegante.

Con il filetto al pepe Rubesco Riserva Vigna Monticchio Torgiano rosso Docg di Lungarotti, dal colore rubino e dal profumo di visciola, piccoli frutti rossi, liquirizia e cannella.

Con il goulash di cervo Château Lascombes 2023, un rosso che esprime tutta l’autorevolezza di Lascombes, uno château capace di dialogare con una inconfondibile personalità con i grandi rossi del Médoc e del mondo.

Con la frutta secca, noci, mandorle, nocciole, arachidi, che non devono mai mancare a fine pasto nelle feste, ma anche come aperitivo è ideale Valdo Elevantum Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg: profumato di fiori bianchi, al palato rivela una tessitura morbida e bilanciata, una dolcezza discreta e un finale nitido e armonioso.

Con i formaggi, ma anche con un insolito sushi di Natale, Vigna Castel Rechtenthal Gewürztraminer di J. Hofstätter, un vino che rivoluziona l’interpretazione di questo vitigno, esprimendo un profilo moderno e versatile, dove freschezza, leggerezza e delicate note agrumate regalano una piacevolezza che richiama il sorso.

Photo ®Mattia Mionetto

Con il panettone Moscato d’Asti Docg di G.D. Vajra, ottenuto da uve cento per cento Moscato bianco: ha un profumo inebriante e ricco, mentre in bocca è fresco e goloso. Con solo il cinque per cento di alcol si sposa a lievitati, a dessert a base di crema, ma anche a formaggi cremosi e a piatti speziati.

Con il pandoro Na’jm Malvasia Delle Lipari Dop Passito, dolce ma non stucchevole, profumato di frutta e gelsomino, garbato, come dice il suo nome che deriva dall’arabo, ma sempre caldo.

Con i biscotti di Natale, ma anche da solo, Santa Libera Gambellara Vin Santo Classico Doc 2009 di Cavazza, ambrato, profumato, dolce, intenso e prezioso, nato da grappoli appassiti con il tradizionale sistema veneto dei picai e la torchiatura manuale.

Con il cioccolato Celeo Igt Toscana di Tenuta Fertuna, un rosso che si inserisce nella tradizione dei grandi Supertuscan, da stappare nelle grandi occasioni. Se con il cioccolato stupisce, con le carni rosse, la selvaggina e i grandi piatti invernali come i brasati è una certezza.

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