Le grandi case discografiche negoziano accordi di licenza con le startup dell’intelligenza artificiale

Giugno 4, 2025 - 08:00
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Le grandi case discografiche negoziano accordi di licenza con le startup dell’intelligenza artificiale

Le maggiori case discografiche stanno negoziando accordi di licenza con due startup specializzate in intelligenza artificiale (Ia), in una trattativa che potrebbe stabilire un nuovo precedente per l’uso dei brani musicali e la remunerazione degli artisti in relazione ai remix generati dall’Ia. Secondo fonti vicine ai colloqui citate dal quotidiano “Wall Street Journal”, Universal Music Group, Warner Music Group e Sony Music Group chiedono di essere compensate da Suno e Udio – due startup emergenti nel campo dell’Ia generativa – quando la musica degli artisti che rappresentano viene utilizzata per addestrare modelli di intelligenza artificiale e generare nuovi contenuti musicali. Per determinare l’entità dei compensi destinati ad artisti e etichette, le major discografiche premono affinché le startup sviluppino tecnologie di identificazione e attribuzione simili al sistema Content Id di YouTube, capaci di tracciare quando e come un brano viene impiegato all’interno delle creazioni dell’Ia. Inoltre, le case discografiche chiedono un ruolo attivo nello sviluppo dei prodotti musicali generati da queste aziende tecnologiche, con voce in capitolo su quali prodotti vengano realizzati e su come vengano strutturati.

Le tre etichette rappresentano alcune delle star più famose al mondo, tra cui Taylor Swift, Drake ed Ed Sheeran. I negoziati riflettono un più ampio sforzo delle etichette discografiche – al pari degli studi cinematografici, degli editori e di organizzazioni editoriali come News Corp, proprietaria del “Wall Street Journal” – per tutelarsi dalle minacce che l’intelligenza artificiale generativa pone ai loro modelli di business, cercando al contempo di aprire nuove fonti di ricavo. Nel giugno scorso, la Recording Industry Association of America, principale associazione dell’industria musicale, ha intentato una causa contro Suno e Udio, accusandole di violare i diritti d’autore di artisti e case discografiche. Dal canto loro, Suno ha dichiarato che la propria tecnologia produce contenuti nuovi e non si limita a memorizzare o ripetere brani esistenti. Udio ha affermato che l’obiettivo del suo sistema di addestramento è comprendere concetti musicali astratti e non di proprietà di alcuno, e ha aggiunto di aver impiegato filtri per evitare che il modello riproduca opere protette o le voci di artisti noti.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia