Legge sulle recensioni false: critiche e consigli
Alcune piattaforme e associazioni dei consumatori hanno fortemente criticato il disegno di legge che prevede l’obbligo di scrivere una recensione entro 30 giorni, dimostrando l’effettivo uso del servizio tramite fattura o ricevuta fiscale. Le aziende hanno evidenziato le possibili conseguenze e fornito consigli per contrastare la diffusione delle recensioni false.
Ci saranno più recensioni negative
Le disposizioni relative alle recensioni false sono contenute nel disegno di legge sulle PMI approvato dal Senato a fine ottobre. Dal 25 novembre è in corso l’esame da parte della Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera. In base all’art. 19, la recensione online è lecita se viene pubblicata entro 30 giorni dalla data di utilizzo del prodotto o di fruizione del servizio, solo da chi ha effettivamente e personalmente utilizzato i servizi o le prestazioni e non è il frutto della dazione o della promessa di sconti o altri vantaggi da parte del fornitore o dei suoi intermediari.
È quindi illecita la recensione online scritta da una persona fisica che non ha effettivamente utilizzato il servizio o la prestazione. La recensione viene considerata autentica se corredata di documentazione fiscale. Non è più valida dopo due anni dalla sua pubblicazione.
La Coalition for Trusted Reviews, gruppo formato da note piattaforme online, tra cui Amazon, Expedia, Tripadvisor, Booking e Trustpilot, ha scritto al governo italiano per evidenziare le possibili conseguenze delle norme. Le piattaforme devono già rispettare diverse regole italiane (ad esempio il codice del consumo) ed europee (ad esempio il Digital Services Act). Le nuove disposizioni comporteranno un incremento dei costi amministrativi per le aziende e ridurrà il numero delle recensioni dei clienti italiani.
Alla scadenza dei due anni, hotel, ristoranti e altre strutture potrebbero chiedere la rimozione delle recensioni negative, ingannando i consumatori. Il Presidente di Netcomm (che ha firmato la lettera insieme a Codacons e Altroconsumo) ha sottolineato che le recensioni negative vengono solitamente scritte subito, quindi diventeranno predominanti su quelle positive.
Sia Coalition for Trusted Reviews che Netcomm affermano che le nuove regole non risolveranno la fonte del problema, ovvero i venditori di recensioni false.
Dovrebbero quindi essere investite risorse per smantellate le reti delle “fake review”. È inoltre necessaria la condivisione di informazioni tra autorità e piattaforme (i pagamenti tramite carte o digitali sono sufficienti per dimostrare l’autenticità delle recensioni).
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